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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   origine del terreno vegetale
   Le rocce a base di silicati (graniti, gneiss, micaschisti, rocce basaltiche, trachitiche, porfiric'ie, ecc.), sono, almeno nei nostri climi, sottoposte a diversa degradazione; esse infatti subiscono bensì una profonda degradazione fisica e chimica, ma i prodotti che ne risultano non vengono solubilizzati ed asportati che in minima parte (pag. 178). Ne rimane, così un residuo abbondante, assai diviso, di natura più o meno argilli-forme, capace di trattenere grandi quantità di acqua, e nettamente adatto ad ospitare le radici delle piante superiori, che vi possono raggiungere i più ampi sviluppi. Tra le rocce silicate sono però specialmente refrattarie alla degradazione le rocce contenenti silicato di magnesio (serpentini, dioriti, eufotidi), e sull'importanza di ciò ritorneremo più oltre
   L'asportazione continua, benché tenue, determinata dalla acqua carbonicata, talora anche contenente acidi umici, conduce infine all'asportazione totale, o quasi, dagli strati superficiali dei metalli alcalino terrosi e dei metalli alcalini, così che il terreno superficiale risulta prevalentemente formato da idrati di ferro e di a'iuminio e da silicati di questi metalli o addirittura da silice. Si hanno così dei terreni a reazione acida e poverissimi di elementi chimici solubili, quali il calcio e il potassio, che sono indispensabili per la vita delle piante. Tali sono ad es. le « groane » di Lombardia.
   A questi fattori principali che determinano il formarsi del terreni adatti alla vegetazione e le loro proprietà caratteristiche, sono da aggiungere quelli inerenti alla proprietà fisica e chimica dell'acqua che lo bagna, e che ono quindi in stretta relazione con i fattori climatici della resone.
   Cosi l'acqua cadente frequentemente è > misura eccessiva sul suolo esercita un dilavamento delle sostanze solubili, le quali vengono così portate lontano, e non più utilizzate per la vegetazione. Per tale motivo, e per l'eccessivo riempimento dei pori del terreno, che vi impedisce una buona aereazione, hanno luogo delle distruzioni anomale dei detriti organici delle vegetazioni precedenti, e vi si accumulano così quantità eccessive di humus.
   D'altra parte, se il terreno è sottoposto a periodi di siccità prolungata, la deficienza d' acqua non permette un regolare svolgersi delle reazioni tra i diversi costituenti minerali e organici del suolo, e quindi quella degradazione che, sola, favorisce il nuovo apporto di elementi nutritivi alle piante. Ed è inoltre impedito il regolare svolgersi di alcune fermentazioni nel terreno, dal quale ha origine la formazione di