GEOLOGIA D'ITALIA 385
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furono, per paziente industria degli abitanti, regolate in un mirabile sistema di canali d'irrigazione che alimentano vasti campi di risaie e di prati perenni (marcite). Nel Veneto le conoidi pedemontane arrivano fin quasi al mare, e i fiumi da esse assorbiti sono superficialmente per lungo tratto asciutti, o quasi, in periodi di magra, per ravvivarsi nella zona delle resorgive, da cui hanno origine anche nuovi fiumi di breve corso come il Sile, il Livenza e lo Stella. Tutte queste acque, che col Po convergono verso l'Adriatico, formarono in margine di questo una zona di lagune, che ora in gran parte si ricolmarono, e di terreni palustri, che ora la bonifica sta riscattando alla coltivazione e alla salubrità.
Nella regione prealpina ed alpina ritorna una grande varietà di terreni e di forme. L'arco delle Alpi piemontesi, che strapiomba ripido sulla pianura, è costituito da grandi masse di rocce cristalline, prevalentemente scistose, intercalate da sedimenti' paleozoici in parte metamorfizzati in cristalline. A partire dal Lago Maggiore la zona cristallina incomincia ad essere fiancheggiata a sud da una zona di terreni più recenti, prevalentemente calcaci diversi e dolomie. Questa zona, assai varia per costituzione^e struttura, va sempre più ampliandosi verso est, finché nel Veneto assume il predominio (Dolomiti) raggiungendo anche grandi altezze. Alla varietà dei terreni costituenti le Alpi cori sponde la varietà del paesaggio: a grandi linee maestose nélle Alpi piemontesi, a linee più mosse e fantastiche nelle Alpi i prealpi lombarde e venete, a caratteri carsici in una zona meridionale che dalle prealpi veronesi e vicentine si stende fiio al Carso goriziano, triestino ed istriano e si prolunga sy tutto 1' orlo occidentale della penisola balcanica. Il modo d(. sollevamento alpino e la disposizione degli strati ha favorito, ^otto l'azione erodente delle acque e poi dei grandi ghiacciai: juaternari, la formazione di una rete di valli trasversali (cioi; normali alla direzione della catena) e longitudinali (cioè nel senso della direzione stessa), profonde e a ripidi versanti le prir6e, in alcune delle quali si formarono i grandi laghi (Maggiore, Lario, Iseo, Garda), più ampie e aperte le seconde. Questa rete di valli facilitò la penetrazione dell' uomo e delle colture fino al limite della vegetazione, e gli scambi coll'Europa centrale, e le ripetute invasioni straniere.
Riassumendo, l'Italia, ove si escluda la grande uniforme pianura padana, presenta, per effetto del suo recente e non uniforme sollevamento, una grande varietà di forme prevalentemente montuose e collinesche, e una notevole varietà di
De Marchi. — Geografìa fìsica e Geologia.
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