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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   geologia. d'italia
   383
   degna, nella Corsfca, nell'arcipelago toscano e in lembi della costa occidentale della penisola, tra le Alpi Apuane e la Calabria. Da questi avanzi della terra più antica, l'Italia attuale ricava la maggior parte delle sue non abbondanti ricchezze mi-~->T'ie : i minerali di zinco e piombo argentifero dell'Iglesiente e quelli di ferro del Sassarese e dell'Ogliastra in Sardegna e nell'isola d'Elba, i marmi delle Alpi Apuane, e uno dei pochissimi giacimenti di carbon fossile nel Cagliaritano.
   Il versante settentrionale ed orientale dell'Appennino e costituito quasi esclusivamente da terreni del terziario medio (miocene) e recente (pliocene); questo specialmente nella zona costiera, ciò che dimostra una fresca emersione dal mare. Sono terreni generalmente poco compatti, arenacei, marnosi, argillosi e quindi facilmente disgregabili, come lo prova la grande frequenza ed estensione delle frane, uno dei non pochi malanni d'Italia, e l'abbondanza del materiale travolto dai torrenti, specialmente nell'Appennino settentrionale, verso la pianura padana e l'Adriatico.
   La zona centrale è il versante occidentale o tirrenico dell'Appennino è costituito prevalentemente dai terreni terziari più antichi (eocene) e secondari più recenti (giurese e cretaceo); generalmente rocce più compatte di quelle dell'altro versante, come calcari diversi e il macigno (eocenico) o la pittraforte (cretacea) di Toscana, arenarie che costituiscono ottimi materiali di costruzione. Troppo spesso però questi strati più compatti sono tnche qui ricoperti da strati più incoerenti e facilmente disgregabili di argille, che contribuiscono a dare ai rilievi quell' aspetto di molle rilassamento, caratteristico del dolce paesaggio umbro-toscano, o di desolato disfacimento, dove la vegetazione non le protegga dall'azione demolitrice delle acque dilavanti, che ne incidono i versanti in serie di profondi solchi contigui (calanchi).
   L'estremità meridionale della penisola (Basilicata, Calabria, Puglie meridionali colle Murgie baresi e penisola salentina) è costituita da rocce compatte, calcari generalmente fessurati e quindi di carattere carsico sul versante Jonio; rocce cristalline, graniti e gneiss, sul versante Tirreno e sulla punta calabra, che si prolungano anche nella punta orientale, o peloritana, della Sicilia. In questa la catena peloritana, e quella delle Madonie Inngo il lato settentrionale, rappresentano una continuazione dell'Appennino occidentale a calcari mesozoici, mentre nel rimanente dell' isola prevalgono, come nell'Appennino orientale, i terreni più recenti del terziario.