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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   gv.i imperi coloniali
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   cereali, ma il paese, di terreno geologicamente molto antico, ha anche forti risorse minerarie, non ancora interamente esplorate. Un territorio di oltre 9 milioni e mezzo di Kmq., ricco di risorse, è sfruttato da meno di 9 milioni di abitanti.
   Nell'America centrale la Gran Bretagna possiede vari gruppi di isole a prodnzione prevalentemente tropicale (caffé zucchero e tabacco) e 1' Honduras britannico dove la foresta dà legnami rari.
   Nell'America del Sud possiede la Gujana inglese dove l'Inghilterra ha importato molti lavoratori indiani e che dà larga produzione, specialmente di zucchero.
   La Gran Bretagna mantiene inoltre più a scopo strategico, di dominio delle principali vie marittime, che a scopo di sfruttamento economico, isole e gruppi d'isole lungo le coste delle •due Americhe: le Bermude nell'Atlantico settentrionale, dove mantiene, davanti agli Stati Uniti una importante stazione navale, le Falkland che dominano Io Stretto di Magellano, come la Giamaica ad ovest colle Turks ad est dello stretto di Sottovento tra le isole di Cuba e di S. Domingo, dominano la via verso il canale di Panama.
   Del continente Africano la Gran Bretagna si può dire che possegga o domini tutta la zona orientale, dalla Colonia del Capo all'Egitto (ora nominalmente indipendente), cioè la zona più elevata, più salubre, più suscettibile di colture e di acclimatazione anche pei bianchi. La sua politica di questi ultimi decenni fu inesorabilmente diretta a impedire che altre potenze si insinuassero a interrompere la continuità di questa zona, che è ora quasi completamente congiunta dalla ferrovia Capo-Cairo. Ciò spiega la guerra angloboera, 1' occupazione della Rhodesia per impedire la fusione delle due colonie portoghesi, gli incidenti di Fachoda colla Francia e di Cassala -coll'ltalia, 1' occupazione dell' Egitto e il dominio che tuttora esercita su di esso col possesso del Sudan egiziano, e quindi dell'alto Nilo, che ne è 'l'arteria vitale, e finalmente la presa di possesso, dopo la guerra, della grande colonia tedesca dell'Africa orientale. La popolazione indigena numerosa e tranquilla è dedita la maggior parte all' agricoltura e nei domini del Sud-Africa (Unione Sud Africana, Bhodesia, Nyassaland) alla coltivazione delle ricchissime miniere d'oro e di diamanti, di carbone, di ferro, sotto il dominio e la guida di un numero molto esiguo di bianchi, quasi esclusivamente inglesi, che possono così valersi di una mano d'opera molto a buon mercato. Nel Sudan anglo-egiziano va sempre più estenden-