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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   GLI IMPERI COLONIALI
   Per dare un'idea del vario contributo dei paesi extraeuropei all'alimentazione mondiale e specialmente d'Europa hasterà accennare che nell'annata 1926-27 il Canada esportò (differenza fra esportazione ed importazione) 82 milioni di quintali, gli Stati Uniti 60, l'Argentina 34,5, l'Australia 24,2, sempre fra frumento e segale.
   Il riso rappresenta il principale alimento di oltre un terzo della popolazione mondiale: il suo prodotto complessivo nell'annata 1926-27 fu valutato a 1250 milioni di quintali (nella quasi totalità in Asia). Non si può avere un'idea anche grossolanamente approssimata del bilancio fra produzione, importazione ed esportazione dei vari paesi, per le condizioni politiche della Cina, che è fonìe la principale produttrice. Dalle statistiche appare quasi unico paese esportatore l'India con quasi 30 milioni di quintali, mentre gli Stati Uniti ne esportarono 1,5 e l'Italia poco più

  •    124. Gli Imperi coloniali — Fin dall'epoca delle grandi scoperte, iniziatasi alla fine del secolo XV, gli Stati marinari affacciati all'Atlantico (Portogallo, Spagna, Olanda, Inghilterra) erano andati impossessandosi dalle nuove terre, che man mano venivano rivelate, e assicurandosi, con stazioni commerciali e di rifornimento delle navi nei punti più strategici, le vie di comunicazione coi paesi più ricchi delle materie allora più richieste dal mercato europeo e americano: spezie, gemme, oro, seta, ecc., e schiavi. In questa gara l'Inghilterra andò assumendo sempre più la preva'enza, restringendo o eliminando le concorrenze e i dominii altrui, e assicurandosi sopratutto il dominio assoluto dei mari.
       Collo svilupparsi della grande industria la necessità sempre crescente di materie prime per la produzione e di mercati per lo smercio di manufatti acuì questa gara fra le potenze più forti per la estensione dei vecchi imperi coloniali e per la formazione di nuovi.
       Cosi si mutarono i rapporti di potenza economica fra i vari stati, scomparendo quasi completamente l'impero coloniale spagnolo, restringendosi l'olandese, indebolendosi il portoghese, e sorgendo il nuovo impero nord-americano, l'impero giapponese, l'impero africano d'Italia, e l'impero coloniale germanico, che la sconfitta frantumò a esclusivo vantaggio degli imperi coloniali già preponderanti.
       La situazione economica e politica attuale del mondo dipende principalmente da questo squilibrio nella distribuzione delle terre produttive, nella massima parte monopolizzate da pochissimi stati che non hanno né uomini né mezzi sufficienti per metterle a frutto. Crediamo necessario perciò dare un rapido