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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   prodotti agricoli
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   dentato che sul suo lato settentrionale. Qui però predominano le rocce cristalline antiche, il cui detrito forma terreni meno adatti, perchè prevalentemente argillosi, poco permeabili all' acqua, e il clima estivo è troppo freddo per le colture più prodnttive, grano, mais e riso. Inoltre il grande sviluppo dell'industria, mentre ha potuto mantenere la popolazione rapidamente crescente anche in paesi di povera produzione agricoli come l'Inghilterra, ha contribuito, per il richiamo dei più forti salari, a far disertare i campi. L'Europa occidentale non produce sufficientemente per la popolazione fortemente accentrata; è un grande mercato di consumo, al quale debbono provvedere le regioni d'America, d'Australia e dell' Europa orientale a popolazione molta meno densa e a grande estensione di pianure, dove è anche possibile il largo uso delle macchine. L'Asia orientale (Giappone. Cina, Indocina, Indie) sono pure larghe produttrici di cereali, specialmente di riso, che sono però consumati interamente dalla densissima popolazione.
   »
   In Europa la maggiore importatrice di grano è l'Inghilterra, dove la coltura a frumento è limitala alla parte mer dionale, mentre la centrale e la settentrionale sono prevalentemente riservate, per condizioni di terreni e di clima, e per deficienza di mano d'opera assorbita dall'industria, alla coltura a prato per l'allevamento di bestiame (pecore, buoi e cavalli). Alla sua alimentazione granaria provvedono principalmente i suoi Domini del Canadà, dell'Australia orientale e India occidentale.
   A dimostrare in qual grado gli Stati dell'Europa occidentale e centrale siano dipendenti dagli Stati produttori, specialmente americani, basta esaminare il seguente prospetto della produzione ed importazione media annua di frumento e segale (i due cereali che più servono, oltre il riso, alla alimentazione umana) durante il quinquennio dall' annata granaria 1923-24 all'annata granaria 1927-28 per i principali paesi importatori d'Europa.
   Gran Bretagna produsse 15,1 importò 57,1 milioni di quintali Germania » 96.3 » 22,1 » » »
   Italia » 58,9 » 22,0 > » »
   Francia » 95,3 » 13,0 » » »
   Belgio » 9,2 » 11,3 » » »
   Olanda » 5,2 « 8,6 » » »
   Gli altri Stati europei (salvo la Norvegia, di cui il Mortara non dà i dati per il periodo assegnato, ma che deve importare da 4 a 5 milioni di quintali) provvedono quasi interamente al loro consumo. La Romania, l'Ungheria, la Jugoslavia e in qualche anno la Russia (U. R. S. S.) ne esportano piccole quantità.