362 CONDIZIONI ECONOMICHE E POLITICHE DOPO LA GUERRA
processo di collaborazione mondiale e a mutare radicalmente i rapporti economici fra i vari stati.
Gli stati extraeuropei, specialmente gii Stati Uniti d'America, avevano provvisto durante la guerra a rifornire direttamente gli stati belligeranti dell'Intesa (e indirettameute attraverso i neutrali, ma in misura molto minore per il blocco che li chiudeva, gli stati nemici) di materiale bellico e di materie prime necessarie alle industrie indispensabili, specialmente alle industrie di guerra, non che a supplire alla produzione agraria, ridotta in Europa per la mobilitazione di gran parte della mano d'opera e per la chiusura dei mercati granari orientali, mentre il consumo e lo sperpero erano immen-samento cresciuti per le esigenze stesse della guerra. Questo fatto ebbe conseguenze profonde, ben maggiori e più durature di quelle dirette della stessa guerra colla sua immediata distruzione di ricchezze, sull' avvenire economico delle nazioni. Esso rappresentò un trasporto rilevante di oro dall'Europa all'America, e l'accensione di un debito enorme a carico degli Stati dell'Intesa, debito che, gravando per parecchi decenni sui bilanci di questi, rallenterà la ricostituzione dei capitali e del credito necessario allo sviluppo delle industrie e dei commerci ; come effetto immediato una svalutazione profonda della loro moneta fiduciaria cartacea, meno garantita dalle riserve auree (inflazione), e un conseguente ordinario aumento del costo della vita, per il suo diminuito potere di acquisto. Questo effetto fu aggravato dallo stesso accumularsi negli Stati Uniti, di grande masse d'oro, che, per la sua larga disponibilità, vi scemò di valore d'acquisto, e dall'elevamento nel tono di vita di tutto il popolo, anche delle masse lavoratrici, che imposero salari elevatissimi, aumentando, anche in moneta aurea, il costo dei prodotti industriali, agricoli e minerali. Il capitale esuberante fu rovesciato nei paesi esausti d'Europa e vergini d'America a finanziare le industrie, e a sostenere i bilanci statali e municipali. L'Europa divenne così vassalla economica degli Stati Uniti. Ma questi aggravarono ancor più le difficoltà degli stati europei, specialmente di quelli a popolazione molto densa, come l'Italia, arrestando quasi completamente l'entìgrazione verso i loro territori ancora in gran parte vergini, le loro miniere sempre più intensamente produttive, e le loro industrie in sviluppo sempre crescente. Ciò, se in parte si giustifica coll'applicazione sempre più varia ed estesa delle macchine, tanto all'agricoltura che all' industria, che riduce la necessità della mano d'opera, è dovuto soprat-