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commercio
zone di terreno sottratte alle loro condizioni naturali, o zone di mare permanentemente adibite alle comunicazioni fra terra e terra.
Secondo l'estensione degli scambi si può distinguere un commercio locale, che si concentra specialmente nei mercati
0 fiere; un commercio regionale, che si concentra nei nodi stradali e ferroviari, nei porti fluviali e marittimi, e in generale nei centri di maggior agglomeramento, che son detti centri commerciali ; un commercio nazionale in quanto gli scambi fra le varie parti di uno stesso stato, senza inciampi di visite e tasse doganali e di diversità nel valore della moneta, si svolge con maggior libertà, e costituisce una nnità di interessi corrispondenti all'unità dello stato; un commercio internazionale o estero, che si può distinguere a sua volta in commercio di importazione, di esportazione e di transito.
È evidente che la maggior parte dei centri commerciali difficilmente riassumono egualmente tutte le qualità di commercio, rispondenti a tutte le materie di scambio, ma si specializzano in quegli scambi che meglio rispondono al genere di produzione e a: bisogni di consumo della loro regione. Così il commercio della seta italiana è concentrato quasi interamente a Milano; quello dei tessuti sericei principalmente a Lione; Chicago è un mercato di prodotti alimentari; Liverpool è il porto del cotone per l'Inghilterra; Parà nel Brasile e Singapore nella penisola di Malacca sono i porti d'esportazione del caucciù; Cardiff e Newcastle i porti d'esportazione del carbone inglese; e gli esempi si potrebbero moltiplicare. Solo
1 massimi porti, come Londra e Nuova York, si possono considerare empori generali, nei quali si concentrano i principali organi tecnici e finanziari di tutti i commerci.
Per ogni materia di commercio si può parlare di mercati di produzione e mercati dì consumo. I primi sono rappresentati da quei paesi dove la produzione di una data materia è esuberante per il consumo del paese stesso, cosicché ne rimane un residuo per l'esportazione. I secondi sono quei paesi che consumano di una data materia più di quanto ne producono, e hanno quindi bisogno di importarne.
L'appartenere all'una o all'altra categoria dipende non solo dalla produttività della regione per quella materia, ma dalla densità della popolazione e dallo sviluppo delle industrie consumatrici e produttrici. Così per le materie alimentari l'Europa, densissima di popolazione è nel suo complesso un grande mercato di consumo, al quale provvedono le due Americhe e