industrie
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moltiplicarono le arti, e gli utensili e le macchine con una divisione sempre più minuta di lavoro, secondo le varie materie lavorate (legno, pietre, metalli, fibre tessili, sostanze alimentari, ecc.), e i vari scopi della produzione. Furono raggiunti così anche risultati che darebbero idea di profonde conoscenze meccaniche, fìsiche, e chimiche, le quali appaiono meravigliose, se si pensa eh' erano ignorati quei principi teorici, che ora ne sembrano la base indispensabile. I metalli lavorati, i tessuti finissimi, le tinture indelebili, le essenze più delicate, le costruzioni più grandiose, i monumenti - dell'arte più perfetta, dal minuto cammeo in pietra durissima alle statue palpitanti nel marmo, ci dimostrano nelle varie eiviltà orientali e mediterranea una vita a carattere veramente industriale, con una organizzazione grandiosa di mano d'opera fornita specialmente dalla numerossima classe servile. Il crollo della civiltà mediterranea per le invasioni barbariche segnò anche la disgregazione di questa grande organizzazione di lavoro, che non potè ricostituirsi nel frazionamento degli stati medioevali se non molto lentamente, colla rieducazione di un libero artigianato, che si divise il lavoro e lo organizzò in federazioni di lavoratori di una stessa arte.
L'artigianato, in gran parte domestico, perdurò si può dire fino al secolo scorso, in cui le grandi invenzioni meccaniche trasformarono radicalmente l'organizzazione del lavoro, concentrandolo nei grandi opifici, che uccisero la piccola e crearono la grande industria. Questa segnò una fondamentale trasformazione economica, politica e sociale dell'umanità.
Negli ultimi decenni l'uomo fece sulla natura, nello spazio e nel tempo, maggiori conquiste che in vari millenni precedenti. Nello spazio, con mezzi di trasporto (ferrovie, transatlantici, tranvie, automobili e biciclette, dirigibili, areoplani e sottomarini) che staccarono dal suolo anche l'uomo più sedentario, e gli diedero una vastità di dominio in terra, in mare e nell'aria, che pareva fantasia da romanziere, quando Verne la immaginava nei suoi Viaggi straordinari.
Nel tempo, per la rapidità delle comunicazioni e degli scambi materiali e di parole (posta, telegrafo, telefono, radiotelegrafia), e per il dominio della macchina, non solo nella grande produzione industriale, che si è centuplicata, ma anche nel lavoro domestico (macchina da cucire e da maglieria, macchina da scrivere, calcolatrici, ecc.). L'uomo civile di tutte le classi può ora compiere il lavoro necessario per il suo