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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   agricoltura
   estensioni distrutte. Per ogni cereale vi sono tuttavia limiti di temperatura che non possono superarsi, tanto in un senso che nell'altro. La dura e il miglio sono le coltivazioni più proprie della zona torrida; il mais o granoturco (oriundo dell'America e di là introdotto in Europa) richiede un minimo di temperatura di 9' C. per la germinazione e un'estate lunga e calda ; il frumento richiede un minimo di 5° per la germinazione e una temperatura estiva di almeno 18'; più acclimatati al freddo sono la segale e l'avena e più di tutti l'orzo a cui basta per la germinazione un minimo di 3°: perciò troviamo l'orzo in Lappouia, mentre il frumento difficilmente alligna in Scozia, e il mais nella Francia settentrionale.
   I terreni più adatti per la coltivazione dei cereali sono i terreni disgregati, alluvionali ed eolici, che non trattengono l'umidità, in particolare il loess (pag. 169), che è il terreno caratteristico della steppa. Così le più estese colture di frumento e mais s'incontrano nelle pianure dell' Ucraina, della Romania e dell' Ungheria in Europa, nelle grandi pianure dell'America del Nord (Stati Uniti e Canadà) e dell' America del sud (Argentina), create dai fiumi o dal vento.
   II riso, che rappresenta l'alimento principale di centinaja di milion) d'uomini, specialmente dell'Asia, è pianta originariamente palustre, e la sua coltivazione si estese perciò nelle regioni molto piovose o ricche d'acque superficiali, come nei delta dei grandi fiumi asiatici, e nelle basse pianure, come quelle della valle del Po, del Nilo, del Mississipì, del Gange, ecc. a estate molto calda.
   L'area coltivata a cereali rappresenta tuttavia una frazione molto piccola ili quella che sarebbe suscettibile di tale coltivazione, non raggiungendo i 4 milioni di kmq.: vaste estensioni della Siberia meridionale, delle due Americhe e dell'Australia rappresentano una vasta riserva di terreni, che già, prima della guerra, venivano progressivamente messi a frutto.
   La zona tropicale fornisce quasi esclusivamente prodotti spontanei di legnami preziosi (mogano, ebano, teak, cedro bianco e rosso, ecc.), di droghe o spezie (pepe, cannella, garofano, noce moscata, vaniglia, ecc.), di frutti vari (banana, cacao, albero del pane, caffè, the). La colonizzazione europea ha intensificato la raccolta e la coltura di alcuni di questi prodotti più ricercati, e alcune di queste piante ed arbusti si acclimatarono anche fuori della zona originaria e costiti!-