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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   CONFIM
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   117. Confini. — Il concetto di territorio implica l'idea di confine. Nel costituirsi degli Stati primitivi, come si verifica tuttora in Africa fra tribù isolate dalla foresta vergine, la separazione fra gruppi statali poteva essere data da estensioni di terreni non abitati (terra di nessuno, no maìi's land) che rendeva più difficili i contatti e quindi i conflitti. Col crescere delle popolazioni e col predominare dell' uno sull'altro Stato, la tendenza naturale fu di restringere sempre più questa terra, fino a stabilire il contatto.
   Si costituiva così una linea di confine, o confine lineare, che veniva fissata generalmente dallo Stato prevalente a danno e minaccia del più debole. Tale era, per es., l'antico confine imposto all'Italia, dopo la disgraziata guerra del 1866, e tali sono quelli imposti all'Ungheria e alla Bulgaria dopo la grande guerra. Quando uno Stato abbia abbastanza forze, e si trovi tra altri stati che possono minacciarlo, si comprende che tenda a costituirsi un confine di facile difesa, rappresentato da ostacoli naturali (mari, grandi fiumi, catene di monti), cioè nn confine naturale, che rappresenta spesso, come già si disse, anche separazioni di climi, di vegetazione, di popoli, e si presentano quindi come i più legittimi confini di uno stato nazionale.
   Alcuni geografi stranieri (tedeschi nell'anteguerra, francesi nel dopo guerra) negarono qualsiasi importanza ai confini naturali ; ma tale teoria, che risponde a una tendenza imperialistica, è sconfessata dall'inquietudine permanente nei popoli che non hanno un confine rispondente a una naturale difesa, come tutti i nuovi Stati creati nell'Europa centrale e settentrionale.
   Non sempre è possibile però fissare, anche in regione montuosa, una linea che delimiti nettamente clue regioni naturali, perchè il passaggio dall'una all'altra avviene generalmente attraverso una zona più o meno ampia, entro la quale, clima, vegetazione, popoli e lingue si mescolano e variano gradatamente. Le Alpi sono sotto questo riguardo uno dei confini più spiccati, dal punto di vista fisico e da quello di una sicura difesa da ambedue i lati, perché ha una linea di displuvio fra i due versanti che coincide in generale colla linea di creste più elevate. In altre catene tali linee non coincidono affatto, essendo talvolta la catena tagliata interamente da un fiume: com'è il caso dell'Elba che taglia la Catena Boema, di vari affluenti del Danubio che tagliano le Alpi di Transilvania. Fu difficile stabilire il confine fra il Chile e l'Argentina, perchè fiumi che nascono ad oriente delle Ande, nell'alta pianura argentina, sboccano nel Pacifico.
   Ma particolarmente difficile è segnare un confine naturale nei paes pianeggianti o di rilievo poco accentuato, dove non vi sono ben definite linee di displuvio. Tale è p. es., l'Europa centrale, dove tra Germania,