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dipende dal diverso carattere delle regioni terrestri, e sopratutto dalla ineguale distribuzione di quei prodotti della terra che l'uomo più ambisce, per il soddisfacimento de' suoi bisogni e de' suoi desideri, e per lo sviluppo della sua attività.
110. Popolazione. — Benché non si abbiamo dati positivi sul numero degli uomini che popolarono la terra nelle varie epoche preistoriche e storiche, e anche attualmente non si posseggano censimenti rigorosi che per gli Stati europei e nordamericani, per l'India, il Giappone^ l'Australia, e per frazioni non molto grandi dell' America del Sud e dell' Africa, oltre che per alcune colonie olandesi, danesi, inglesi e francesi dell'Asia orientale, dell'Insulindia e dell'Oceania, si può affermare come sicuro un aumento progressivo della popolazione terrestre.
Non si può escludere che nelle epoche precedenti, in seguito a guerre, pestilenze e carestie, questo processo d'aumento abbia subito delle soste, e anche delle interruzioni Ci>n regresso, specialmente evidenti in alcune regioni (come p. es. in Africa prima della colonizzazione europea, in Italia dopo la caduta dell'impero romano, nell'Asia centrale nel periodo delle grandi incursioni mongoliche e turche). Ma queste probabili oscillazioni passeggere e locali non cancellano l'andamento generale del fenomeno. 11 quale parve anzi preoccupante per l'avvenire dell'umanità, in quanto sembrava che al ritmo d'aumento della popolazione non potesse corrispondere il ritmo d'aumento nella produzione naturale degli alimenti. Nel 1798 l'economista inglese Malthus, fondandosi su concetti biologici troppo semplici e sopra un insufficiente materiale statistico, formulò la nota legge: ha popolazione cresce, quando non intervengano cause perturbatrici, in progressione geometrica, gli alimenti crescono in progressione aritmetica. Egli pronosticava quindi a breve scadenza la carestia, se non si rallentava il ritmo d'aumento della popolazione (Mal-tliusianismo). Questo pronostico, che preoccupò gli economisti e gli statisti del secolo scorso, fu dimostrato, dai successivi censimenti demogralìci e della produzione agraria degli ultimi decenni, assolutamente falso. In tutti gli Stati civili la popolazione va aumentando con progressione non costante, ma descrescente. Cosi, mentre nel ventennio 1800-1820 la popolazione degli Stati Uniti crebbe di 4 ogni 100 abitanti per anno, nel ventennio 1880-1900 l'aumento annuale fu soltanto del 2,5 °/„, e nel decennio 1900-1910 solo del 2,1 °/0, e ciò nonostante l'enorme immigrazione da altri paesi. Lo stesso dicasi (con aumento molto minore) della maggior parte degli altri Stati, quando non intervennero condizioni speciali (p. es. in Germania per l'arresto di emigrazione dovuto allo sviluppo industriale) che sembrano contraddire alla legge generale.
D'altro lato le statistiche della produzione agraria mondiale dimostra-