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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   terrbni quaternari in italia
   Potomac, Delaware, ecc.); l'alleggerimento dovuto alla loro scomparsa, avrebbe iniziato un sollevamento, Cne è ancora in corso. Di tale sollevamento recente, attuale, abbiamo evidenti prove anche nelle Alpi e negli Appennini.
   I caratteri della flora dell'Europa settentrionale, in piani sovrapposti dell' alluvium, dimostrerebbero oscillazioni del clima nel breve periodo postglaciale: sensibilmente più caldo dell'attuale subito dopo il ritiro dei ghiacciai, esso avrebbe subito alternative di raffreddamento e riscaldamento.
   103. Terreni quaternari in Italia. — La valle del Po è costituita a sud del fiume esclusivamente dalle alluvioni dei torrenti appenninici, le cui conoidi si sovrappongono l'una all'altra. A nord del Po molti fiumi, specialmente i fiumi lacuali (Ticino, Adda, Oglio, Mincio) di acque più pure, hanno inciso iì loro alveo terrazzato nei terreni diluviali, di cui sono rimaste scoperte estese aree fortemente ferrettizzate (pag. 179) e quindi sterili, del diluviale più antico (brughiere, lanche, baraggie), o dei freschi depositi morenici e fluvio-glaciali del diluviale più recente. Esempi classici di questi sono i grandi anfiteatri morenici d'Ivrfea e del Garda. Altri fiumi ricchi di torbide hanno disteso invece in superficie ampie conoidi, che costituiscono zone prealpine di terreno elevato e permeabile. Le acque, bevute da queste zone affiorano più al basso nella zona delle resorgive. La grande abbondanza di acque superficiali a corso divagante determinò la formazione di estese paludi e stagni, nei quali si formarono vasti depositi di torba. Al post-glaciale deve attribuirsi la costituzione dei grandi laghi formatisi al ritiro dei ghiacciai, che probabilmente ne avevano preparato i profondi bacini.
   Nell'Italia peninsulare il fenomeno glaciale non ebbe estensione paragonabile all'alpina, benché siano evidenti le traccie dei ghiacciai lungo tutto l'Appennino. In essa predominò quindi il processo alluvionale. A questo si deve specialmente la formazione di vaste pianure costiere, ad allargare le quali contribuì il sollevamento. Notevole è il contributo che hanno dato alla formazione del terreno attuale in Toscana, Lazio, Campania i vulcani Vulsini (Bolsena), Cimini (Viterbo), Sabatini (Bracciano), Laziali, Flegrei (col Vesuvio), che ricoprirono intere regioni di alti depositi di tufo.
   104. L'uomo. — Gli avanzi fossili dell'uomo, finora trovati disgraziatamente in numero assai scarso, lo assegnano al Quaternario.
   Non sono molti anni erano stati trovati in un tufo vulcanico, che dallo scopritore Dubois era stato attribuito al pliocene, nell'isola di Giava, ¦una calotta cranica, un femore e un paio di denti di un primate avente caratteri in parte scimmieschi in parte umani, e che fu considerato da alcuni come una scimmia antropomorfa, da altri come una forma di