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t'eriodo glaciale 0 pleistocKNe
Gli scandagli eseguiti sulle più estese piattaforme continentali nei mari della Sonda, nel mare Siberiano e nell'Adriatico, avrebbero rivelato l'esistenza di alvei sommersi in prolungamento dei fiumi attuali (nell'Adriatico settentrionale il prolungamento del Po fino al di sotto del Quarnero). Ciò porterebbe a credere che, per l'enorme massa di acqua fissata in ghiaccio sui continenti, il livello del mare si abbassasse nelle successive ère glaciali di circa 100 m., rialzandosi negli interposti periodi interglaciali. Se queste conclusioni saranno confermate, molti fatti che vengono spiegati come effetti di oscillazioni della litosfera, dovranno attribuirsi invece, almeno in parte, a queste forti oscillazioni del livello del mare. Così i potenti depositi alluvionali della Valle padana si sarebbero formati nei periodi del ritiro del mare, che nell'era pliocenica si insinuava a golfo nella valle stessa.
I terreni quaternari non hanno un grande spessore, ma hanno una grande estensione, ricoprendo come terreni superficiali le formazioni precedenti: essi costituiscono il terreno agrario di estesissime regioni, e perciò hanno un'importanza economica speciale. f
L'èra quaternaria si distingue comunemente nei periodi Glaciale e Postglaciale: e poiché i depositi formatisi in questo secondo sono esclusivamente fluviali o lacustri, cioè alluvionali, i terreni corrispondenti furono chiamati Alluvium, mentre i glaciali furono chiamati Diluvium: ma la distinzione non è chiara, perchè abbiamo evidentemente anche terreni alluvionali interglaciali.
II glaciale e il postglaciale si distinguono invece principalmente per i caratteri paleontologici, e principalmente per le tracce più certe dell'uomo che sono conservate nel post-glaciale.
101. Periodo glaciale o Pleistocene. — I terreni del periodo glaciale presentano la più grande varietà, dovuta all'alternarsi delle fasi glaciali e interglaciali, e all'idrografìa assai mutevole, con alternanza di periodi veramente diluviali e di potenti fiumane vagabonde, con formazione di laghi e paludi, con periodi asciutti e predominio della deflazione eolica. Particolarmente caratteristiche sono le formazioni moreniche a depositi generalmente ondulati talvolta ad anfiteatro (pag. 232), racchiudenti una moltitudine di laghi (còme nella Svezia meridionale e nella Finlandia) o di depositi di laghi prosciugati. Nei depositi fluvioglaciali noi troviamo i materiali morenici stratificati dalle acque, spesso cementati in Conglomerati, e intercalati da strati di argilla o di loess, che sono indizi di intervalli interglaciali.