Stai consultando: 'Geografia e Geologia ', L. De Marchi

   

Pagina (305/453)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (305/453)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   292
   l'invasione glaciale
   nella quale potenti lembi di terreni pliocenici, cempre di carattere di mare poco profondo, e anche salmastro, si distesero non solo nei mari miocenici, ma anche su larghe zolle prima emerse. Ma fu fase passeg-giera, alla quale successe un nuovo sollevamento, che forse in molti punti continua tuttora: con esso già alla (ine del Pliocene era stabilita l'Italia attuale, e gli stessi terreni pliocenici furono sollevati a parecchie centi-naja di metri d'altitudine nell'Appennino.
   CAPITOLO VI
   Èra quaternaria o antropozoica.
   100. Caratteri generali. L'invasione glaciale. — È l'èra attuale, iniziatasi alla fine del pliocene con una grande invasione glaciale. Le prove di questo fatto sono molteplici. Anzitutto la presenza anche a grandi altezze sul livello del mare di grossi blocchi di roccia, di natura diversa da quella del terreno su cui appoggiano, provenienti evidenteriente da monti, che si trovano talvolta a distanza di centinaia di chilometri (massi erratici). In secondo luogo la grande estensione su gran parte dell'Europa settentrionale e centrale, della regione alpina e prealpina, dell'America del Nord, e, come si constatò in seguito, di molte altre regioni della zona temperata di ambedue gli emisferi, di terreni superficiali che, per la loro costituzione, di elementi di roccie diverse, per la presenza di ciottoli striati, e per le forme e la distribuzione caratteristica, si dimostrano come depositi morenici o fluvioglaciali (pag. 234). In terzo luogo l'aspetto di molte valli alpine, anche nel loro tratto inferiore, a pareti rocciose verticali lisciate e striate, a fondo piatto (valli ad U), con valle-cole affluenti più elevate, donde i torrenti scendono a cascata, le creste e le vette arrotondate ricordano, con troppa evidenza, per quanto in scala molto più grandiosa, il paesaggio delle regioni ora modellate dai ghiacciai nelle loro oscillazioni, da lasciar adito ad alcun dubbio sulla causa modellatrice (pag. 224 seg.).
   La grande invasione glaciale non fu che un'espansione dei ghiacciai attuali, in quanto i centri o le zone di espansione furono inizialmente i rilievi montuosi. Per un raffreddamento del clima, iniziatosi fin dal miocene, accompagnato forse da umidità e da piogge e nevi più abbondanti, i ghiacciai