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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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   paleocene
   289
   ha caratteri tanto della famiglia dei cani, quanto di quella degli orsi. Il citato Plienacodus, che si trova nei più antichi strati terziari, si può considerare come il capostipite della famiglia degli equini (cavalli), che nei periodi successivi andò modificandosi, specialmente per la riduzione progressiva delle dita, da cinque a quattro, a tre, a uno (il dito medio), come nel cavallo attuale (fig. 122).
   Un altro fatto notevole è la diversità fra le forme di una stessa specie o genere in continenti diversi, e la presenza esclusiva di alcuni tipi in determinate regioni. Così gli equini terziari americani presentano una varietà di forme molto maggiore degli europei, e molti mammiferi appajono esclusivi dell'America.
   Finalmente merita d'essere segnalato il fatto che nell'isola di Madagascar e nell'Australia si conservano tuttora forme strettamente legate a forme terziarie, che sono scomparse dai continenti contigui, mentre mancano tipi più recenti, che esistono in questi. Specialmente la fauna del Madaffascar conserva caratteri affatto primitivi, con marsupiali, insettivori (Centetes), carnivori (Cryptoprocta ed Eupleres), viverridi (della famiglia cui appartiene lo zibetto), che hanno i loro parenti più stretti nel terziario anche antico, mentre mancano tutti i tipi africani, leoni, pantere, iene, giraffe, antilopi, bufali, zebre, rinoceronti, elefanti, che si svilupparono in epoca più recente. Ciò dimostra che l'isola di Madagascar si staccò dal continente nel terziario superiore.
   Per i caratteri faunistici il Terziario può distinguersi in    Fig. 122.- Piede a tre dita, deìV Uipparion. (equide terziario) e piede (a un dito) dei cavallo attuale,
   97. Paleocene. — Fin dal principio del Terziario si afferma lo sviluppo di vari ordini di mammiferi pla-centati: carnivori (creodonti), in-ettivori, proscimmie, ungulati (il caratteristico Phenacodus, di cl' nel paragrafo precedente), il Palaeotherium, tra il tapiro, il nnoceronte e il cavallo, e il Protohippns che si può considerare come il capostipite del cavallo. Notevole è il fatto che molti di questi mammiferi sono comuni alla Francia e all'America del Nord, prova della unione fra i due continenti. Sempre in base ai caratteri faunistici, si ritiene che il continente (Atlantide) che li riuniva, abbia subito in seguito una alternativa di sommersioni e di emersioni, essendo presente ancora nell'Oligocene.
   Il fossile marino più caratteristico del terziario antico, la Nummulite, non appare subito all'inizio del Paleocene, ma si
   De Marchi. — Geografia fisica e Geologia. 19