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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   era. terziaria
   continua nelle isole del Giappone, delle Kurili e delle Aleutine: in America le Rocciose e le Ande. Emersero grandi estensioni di terre nuove, mentre ampi continenti si sommersero, delineandosi e affermandosi progressivamente i tratti attuali della carta geografica. Secondo le ricostruzioni più accettate, si sarebbe formata la Fossa Atlantica per sommersione di gran parte dei grandi continenti che nelle ère precedenti univano l'Africa al Brasile, l'Europa all'America settentrionale: queste rimasero però fino agli ultimi tempi congiunti a nord, attraverso le isole Faroer, l'Islanda, la Groenlandia. Sembra che
   Fig. 119. — Paesaggio ideale del terziario.
   per grande parte dell'èra, l'Africa sia rimasta congiunta all'India e l'Asia all'Australia. Però rimase a lungo la zona di mare (Tetide) che univa l'Atlantico all'Oceano Indiano nella direzione della zona dei mediterranei (1).
   Le grandi perturbazioni orogenetiche furono accompagnate da un vivace risveglio dell'attività vulcanica, che riversò in superficie un'enorme massa di rocce eruttive, aventi anche
   (1) Ripeto qui ohe secondo un'ipotesi recente (Wagenek), cui si accennerà nel Cap. VII, i concetti sulla genesi e sulle trasformazioni dei continenti e dei mari verrebbero radicalmente mutati.