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fossili che li popolano, che rende assai più difficile il loro collegamento cronologico.
Essi ci rivelano una frequente alternanza, tanto in senso orizzontale quanto in senso verticale, di depositi marini con depositi litoranei, lagunari e continentali, che è prova di una successione alternativa di sollevamenti e sprofondamenti, di trasgressioni e regressioni, che modificarono ripetutamente la distribuzione delle terre e dei mari. Questo fatto, e la diversa altitudine in cui si trovano sedimenti terziari di formazione contemporanea, dimostrano che durante l'èra terziaria i bradisismi furono potenti: troviamo infatti nelle Alpi occidentali dei terreni terziari a .3500 m., nell'Himalaja a 5000 m. sul livello del mare. Quasi tutti i terreni terziari offrono poi una costituzione più sciolta, meno compatta di quella di tutti i terreni anteriori: sono calcari, marne, argille, sabbie e conglomerati, che conservano si può dire l'aspetto originario, e solo eccezionalmente sono metamorfici o scistosi. Questo ci dice che essi furono sollevati, per effetto del movimento bra-disismico, dalla loro posizione originaria in fondo al mare, senza aver subito delle potenti alterazioni e contorsioni che subirono gli strati precedenti in una più prolungata e profonda circolazione dal mare alla terra e dalle profondità alla superficie.
Questi strati profondi offrono infatti nelle regioni sollevate lo spettacolo delle più spasmodiche e grandiose contorsioni, nelle q/iali anche gli strati inferiori del terziario rimasero impigliati, come lembi pizziccati entro le sinclinali, o raddrizzati o capovolti. Man mano però che ci eleviamo nelle formazioni terziarie, sempre più gli strati appaiono indipendenti dalle dislocazioni degli strati sottostanti, mostrando d'essersi formati in fondo a un mare più o meno profondo, quando le dislocazioni stesse erano già compiute, e d'essere stati poi sollevati o più meno raddrizzati da un bradisismo successivo: anzi molto spesso e si conservarono nel loro sollevamento, anche di parecchi òilometri, la loro giacitura orizzontale.
Questi fatti provano che il Terziario fu, a differenza del secondario, un'èra di orogenesi (formazione di montagne) assai attiva. Le due principali linee dei rilievi montuosi attuali (pag. 70), quella che circonda il Pacifico e quella che segue la zona dei Mediterranei, si formarono nel terziario: in Europa i Pirenei, le Alpi, l'Appennino, i Carpazi, i Balcani, il Caucaso: in Asia l'Himalaya e tutto il rilievo costiero che si