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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   era. terziaria
   assumono le rocce appartenenti al trias superiore. Principali fra queste sono: 1.° la grande sona dolomitica delle prealpi lombarde e venete, costituita da una dolomia chiara, stratificata, facilmente disgregabile, della potenza di parecchie centinaia di metri, e che fu chiamata Dolomia principale. Essa costituisce le Alpi e .Prealpi Dolomitiche; 2° la grande zona marmifei a delle Alpi Apuane, la maggiore ricchezza mineraria dell'Italia; 3.° l'ampio sviluppo della Dolomia principale nel Salernitano, in Basilicata e Calabria, in Sicilia e Sardegna.
   Delle grandi masse dolomitiche e calcari del trias si trapassa con mutazione molto lenta a calcari giuresi più o meno dolomitici, più o meno metamorfizzati, più o meno puri o marnosi, generalmente molto ricchi di fossili, e aventi caratteri di formazioni predominantemente di mare mediterraneo e litoranee. Essi hanno aspetti e colori molto vari, predominando però i calcari grigi e rossi. E da essi si trapassa pure gradatamente a calcari più puri attribuiti al cretaceo, nei quali prevalgono i calcari bianchi (maiolica di Lombardia, biancone del Veneto) frequentemente intercalati da strati di selce piromaca (pag. 244). Verso la fine del sistema prevalgono invece calcari sempre più marnosi, in molte zone sostituiti da arenarie e da argille scistose, e di colori svariati con predominio del rosso (Scaglia rossa del Veneto).
   Questi calcari del secondario sono in generale nettamente stratificati, a giacitura concordante per potenze di centinaia di metri; essi forniscono buoni materiali da calce e da costruzione. Formano masse compatte che, sotto gli sforzi orogenetici, si sono spesso fessurate, assumendo quindi facilmente in superficie i caratteri carsici (pag. 177).
   CAPITOLO Y
   Èra terziaria o Cenozoica (Neozoica).
   96. Caratteri generali. — Il passaggio da un era all'èra successiva non fu mai così spiccato come dal secondario al terziario. Esso è segnalato da differenze caratteristiche nella costituzione e giacitura dei terreni, e nel brusco mutamento di molti caratteri paleontologici.
   Mentre i terreni delle epoche anteriori presentano una grande uniformità su grandi estensioni, e anche la flora e la fauna offrono non solo caratteri uniformi in ogni piano, ma anche uniformi variazioni nel passaggio da un piano all'altro, invece fin dai primi terreni del terziario noi troviamo una grande variabilità, sia nslla costituzione dei terreni, sia nei