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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   cretaceo
   — Archaeopleryx ('/lo grandezza naturale)
   le piante dicotiledoni, fra le quali parecchie specie tuttora viventi (salice, pioppo, fico, betulla, faggio, quercia, elee, platano, ecc.).
   Una rivoluzione analoga si riscontra nella fauna marina, •con una molto maggiore estensione dei coralli costruttori,
   dei briozoi, delle spugne tanto calcari che silicee, e con mutamenti radicali nei lamellibranchi (molluschi1, della classe cui appartengono ora le ostriche) tra i quali appaiono la prima volta le rudiste (a valve ruvide), e nei cefalopodi, tra i quali i più caratteristici, le ammoniti e le he-lemniii, segnano una rapida degenerazione, prodromo della loro scomparsa. Anche nei pesci constatiamo un'analoga trasformazione; i ga-noidi cedono il predominio ai teleostei, tra i quali alcuni generi tuttora viventi nei mari tropicali. Compaiono i primi serpenti.
   Continua in tutto il cretaceo il regno
   ¦dei rettili giganteschi e mostruosi, e compaiono generi nuovi come l'Iguanodon, il Brontosauro, e i Ceratopsidi (coi corni sopra le orbite), la cui specie principale è il Triceratops con due lunghi corni sulla fronte e uno breve sul naso (fig. 118). Questi dinosauri giganteschi erano erbivori: i carnivori erano meno grossi, come il Ceratosauro, con un corno a forma di ascia e 66 grossi denti conici e acuti.
   Abbiamo due specie di uccelli; VHesperornis, dimostrato