Stai consultando: 'Geografia e Geologia ', L. De Marchi

   

Pagina (288/453)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (288/453)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   era secondaria
   275
   giungono quasi improvvisamente nell'ultimo periodo le An-giosperme (piante a ovaia), mentre le crittogame e gli equiseti, di cui rimangono tuttavia le forme arboree, passano in seconda linea. Le Cicad.ee, ora quasi scomparse, sono assai numerose nella prima metà dell'epoca; e ad esse si aggiungevano Conifere, analoghe ai cipressi e alle araucarie. Fra le monocotiledoni, che poco alla volta si sovrappongono alle Gim-nosperme, prevalgono le Palme, e fra le dicotiledoni compajono subito piante decidue (che perdono d'inverno le foglie), analoghe alle attuali, come pioppo, fico, lauro, quercia, faggio; tutte piante che indicano maggiori differenze di clima, più spiccata alternanza di stagioni e un'atmosfera più chiara.
   Quanto alla fauna il carattere preminente e lo sviluppo dei pesci ossei, la comparsa degli uccelli e dei mammiferi, ma soprattutto il grande predominio dei rettili. Come fossili guida, di carattere pelagico cosmopolita abbiamo due tipi di cefalopodi: le Ammoniti, e le Belemniti. Le Ammoniti furono cosi diffuse che, come l'èra primaria può dirsi Véra delle Trilobiti, la secondaria può dirsi quella delle Ammoniti. Esse avevano una forma analoga a quella del Nautilo attuale, con una conchiglia ravvolta come le corna di montone, che erano ralla statuaria greca il distintivo della testa di Giove Aminone (donde il nome, fig. 110). La conchiglia è divisa in camere, di cui il mollusco costruì i setti successivi nelle varie fasi del suo sviluppo, occupando sempre la camera superiore o più esterna; le camere sono riunite da un tubo di comunicazione, o sifone, entro il quale si prolunga a filamento l'animale; ma, mentre nel nautilo questo sifone è assiale, nell' ammonite era periferico. La forma dei setti è inoltre assai più complicata che nel Nautilo. Le Belemniti erano molluschi analoghi ai calamari e alle seppie: avanzi fossili di esse conservano non solo il così detto osso (calcare), interno, ma talvolta la borsa a inchiostro, con una tintura che, stemperata, si può ancora usare per dipingere (fig. 111).