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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   rocce effusive 0 p0rfir01di
   boli, o pirosseni) e minerali accessori in piccola quantità, come zircone, apatite e ossidi di ferro.
   La maggior parte dei cristalli sono abbastanza grossi per essere visibili e riconoscibili a occhio nudo (fenocristalli) e il colore diverso dipende dal colore dei feldspati (bianchi, rossi, gialli, verdi) e delle miche, nere o bianche. Sono rocce assai resistenti e a superficie levigabile e perciò molto usate come materiali da costruzione, da lastrico, ecc. Molto diffusi anche in Italia, nelle Alpi, nell'isola d'Elba, in Sardegna, in Calabria. Alcuni graniti filoniani, molto acidi, hanno cristalli molto grossi e contengono talora dei minerali accessori, come berilli, granati, tormaline.
   Sieniti. Hanno costituzione e struttura analoga a quella dei graniti, ma sono poverissime e anche prive di quarzo, cosicché l'elemento caratteristico diventa l'ortoclasio. Molto usato nei monumenti dell'Alto Egitto da cui derivò il nome (da Siene), se ne trovano bellissimi campioni nelle valli di Andorno e del Biellese. In alcune sieniti della Norvegia e del Portogallo all'ortoclasio è associato come elemento essenziale una varietà di nefelina, che è detta eleolite; perciò sono chiamate sieniti eleolitiche.
   Dioriti, in cui prevale invece dell'ortoclasio un plagioclasio: sono quindi povere di potassa e ricche di calce, con poco o punto quarzo e con maggior abbondanza di elementi colorati: miche, antiboli e pirosseni. Il così detto granito del Tonale, che forma anche il massiccio dell'Ada-mello, è una diorite. Vi sono anche dioriti filoniane o porfiritiche dette anche porfidi anfibolici, assai frequenti nelle Prealpi Lombarde.
   Gabbri, ancor più basici: manca il quarzo e prevalgono un plagioclasio (per lo più labradorite) e un pirosseno (per lo più diallagio), ai quali si unisce talvolta l'olivina. Più che nelle Alpi sono abbondanti nell'Appennino ligure-toscano, dove sono chiamati eufotidi o granitoni: il diallagio vi è in larghe lamine luccicanti.
   Peridotiti, le rocce granitcidi più basiche, costituite di olivina (o peridoto) sola o accompagnata da uno o più pirosseni. Peridotiti schiette sono le così dette Iherzoliti di Val Sesia, di Val di Lanzo, del' Cana-vese, ecc. Ma più spesso l'olivina, e anche talvolta i pirosseni, sono in parte o completamente alterati in serpentino, e allora le peridotiti sono dette serpentine, di color verde scuro o nerastro, assai frequenti nelle Alpi e nell'Appennino ligure, emiliano e toscano, e spesso associati a gabbri, e il complesso viene allora chiamato roccia ofiolitica.
   Rocce effusive o porfiroidi.
   La claisiflcazione di queste rocce secondo la struttura petrografia è complicata da una distinzione anche secondo l'età, secondo cioè che si tratta di rocce formatesi in eruzioni anteriori (paleovulcaniche) o posteriori (neovulcaniche) all'era secondaria.
   Porfidi quarziferi (paleovulcanici) e Lipariti (neovulcaniche) sono le forme effusive dei magmi granitici. I cristalli di quarzo, feldspati e mica spiccano in una pasta finissima vitrea, o cristallina, o mista. La Liparite di Lipari è così vetrosa che dicesi ossidiana.
   Trachili, neovulcaniche, corrispondenti alle sieniti per la prevalenza