depositi alluvionali; delta
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e delle barre di foce (pag. 184) elevate al loro sbocco. Essi assumono perciò, già a grande distanza dal mare, un andamento molto incerto fra le irregolarità del terreno, spezzandosi talvolta in vari rami, che cercano ognuno per proprio conto la loro via al mare. Questo ventaglio di rami, i cui estremi racchiudono colla linea del mare un'area avente grossolanamente la forma del i greco, fu appunto chiamato dagli autori greci Delta, nome che però ha assunto il significato assai più largo della regione costruita dal fiume coi suoi depositi nell'immediata vicinanza del mare ed anche entro questo. Molti fiumi infatti, sboccanti in mare non molto profondo, accumulano in vicinanza delle loro foci le torbide e
determinano un progressivo avanzamento della costa, che viene a formare promontorio, sul quale e col quale il fiume progressivamente si prolunga. Questo processo può verificarsi anche senza la formazione di un delta, nel senso originario della parola, e anche alla foo^ di fiumi di carattere torrentizio che rovescino una grande massa di materiale alluvionale.
Il Delta più caratteristico è quello del Nilo (fio-. 83) e ad esso fu applicato la prima volta il nome, veramente in quel caso raffigurativo. Le costruzioni del tali possono però assumere forme diversissime, dipendenti, in modo non ancora definito, dalla forma della costa subacquea, dalla torbidità del fiume, dalle sue diramazioni, dal numero e importanza delle foci, dai movimenti del mare, ecc. Cosi abbiamo il delta del Po a più lobi sporgenti in corrispondenza alle varie e mutevoli foci; quello dell'Ebro, che, non diramandosi, ha costruito un solo promontorio ; quello del Mississipi che