tura da una altivitàjfpiù uniforme e costante, dalla regolarità e permanenza dei caratteri (equilibrio); la senile da una attività sempre decrescente, fino alla morte (livellamento, penepiano).
Questo raffronto suggestivo si integra anche con una analogia colla latta per la vita fra bacini idrografici contigui. Per l'erosione dei bacini collettori dei torrenti, favorita dalle acque di dilavazione, una cresta, che separa un bacino dall'altro, può venir demolita, e uno dei bacini invadere una parte del bacino contiguo deviandone a suo vantaggio le acque più alte. In altri termini un torrente può assorbire, retrocedendo, il tratto superiore di un altro torrente appartenente ad altro bacino. Tale fenomeno, di cui abbiamo numerosi esempi, dicesi Cattura. Così nell'alta Valtellina un piccolo affluente del fiume Mera, affluente dell'Adda, incidendo la roccia retrostante, ha catturato il torrente che usciva dal Ghiacciajo del Forno, deviando verso il versante sud delle Alpi acque che prima, attraverso i laghetti dell'Engadina, scendevano verso nord al fiume Inn. Naturalmente è il torrente più forte per massa d'acqua e per velocità che, erodendo più rapidamente, assorbirà una parte del torrente contiguo più debole ; in generale è il bacino idrografico più giovanile e più forte che andrà estendendosi a danno dei bacini contigui. Tale processo continuato da bacino a bacino può, in un tempo abbastanza lungo, mutare radicalmente l'idrografia di una regione trasformando una serie di bacini contigui più semplici in un unico bacino sempre più complesso. Le flg. 81-82 dimostrano come si è modificata la rete idrografica dell'alto Reno in periodo relativamente breve.
Il processo evolutivo dei bacini idrografici, di cui abbiamo descritto lo svolgimento nell'ipotesi sottintesa di un'azione continua e uniforme degli agenti atmosferici e delle acque correnti, in realtà si svolge con oscillazioni e interruzioni, rispondenti all'alternarsi delle stagioni e in particolare delle piene e delle magre dei fiumi, ai mutamenti del clima, e ai movimenti bradisismici, di sollevamento e di abbassamento, della regione.
Un fiume in piena ha generalmente maggior forza erosiva, almeno nel suo corso supcriore; in magra è più facile invece che prevalga la dejezione. Esso si accosta quindi all'equilibrio per oscillazione, e non vi si mantiene in modo assoluto, ma solo in posizione intermedia. Una variazione di clima, contraddistinta da un aumento della piovosità, ringiovanisce un bacino idrografico, a meno che questo sia costituito da roccia molto friabile, nel qual caso alla maggior copia delle acque può corrispondere una demolizione molto più rapida, che aumenta le torbide e può quindi accelerare la dejezione.
Un sollevamento della regione ringiovanisce il bacino, mentre un abbassamento ne accelera il processo senile. Infatti il livello del mare, termine di tutti i fiumi (o, come si dice, livello di base), non cambia; se quindi il bacino idrografico si eleva, cresce il dislivello fra ogni punto
De Marchi. — Geografìa fisica e Geologia.
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