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evoluzione 1>i un bacino idrografico
Così con continue aberrazioni distribuirà le sue tordide e alluvioni su una larga zona di pianura, e darà luogo a formazione di stagni e paludi negli alvei successivamente abbandonati.
L'uomo ha interesse a mantenere il fiume in un alveo determinato, per difendere dalle sue invasioni i terreni conquistati alla coltura. Perciò ne impedisce le aberrazioni chiudendolo in argini; ma, ciò facendo, egli costringe il fiume a depositare le proprie torbide sempre nel medesimo alveo, mentre prima le distribuiva su un'ampia zona di terreno. L'alveo quindi si eleva più rapidamente, e per impedire le inondazioni, bisogna innalzare continuamente anche gli argini: il fiume colla sua arginatura deve elevarsi progressivamente sulla pianura circostante. Così il Po nel suo corso inferiore è elevato di decine di metri sul piano. Il Nilo invece, avendo un periodo di piena ben definito fra luglio e novembre, in corrispondenza al periodo delle pioggie tropicali, è lasciato trasbordare, o è condotto a irrigare un'ampia estensione di terreno, dove deposita il suo limo molto fecondo, che rinnova ogni anno il terreno per la coltivazione negli altri mesi.
Dal piano la divagazione e l'elevazione del letto si propaga entro le valli, il cui fondo alluvionale elevandosi si allarga. Nello stesso tempo le creste e le vette si abbassano per la degradazione prodotta dagli ag' nti atmosferici e quindi la profondità delle valli progressivamente diminuisce per duplice ragione. Continuando questo processo di demolizione dei monti e di ricolmamento delle valli, si comprende che il termine ultimo è un livellamento della regione montuosa, che si trasforma in una pianura ondulata, che fu detta penepiano.
11 bacino idrografico, per l'azione degli agenti atmosferici e dei fiumi, attraversa quindi una serie di periodi: un primo periodo in cui prevale l'azione erosiva delle acque correnti, e le valli si approfondiscono; un secondo periodo nel quale i fiumi, raggiunto l'alveo di equilibrio verticale cessano di approfondire le valli, e il rilievo superficiale, soggetto solo a lenta e quasi uniforme degradazione dei rilievi, mantiene quasi invariata la sua fisonomia; un terzo periodo nel quale prevale l'azione dejettizia, e le valli si ricolmano, cancellandosi progressivamente i dislivelli.
Questo ciclo evolutivo di una rete idrografica e del bacino che la contiene fu paragonato a un ciclo vitale, raffrontando rispettivamente i tre periodi all'età giovanile, all'età matura, all'età senile della vita. L'età giovanile è caratterizzata da una più vivace e varia attività delle acque (erosione, rapide, cascale, valli a V, valli pensili, laghi); la ma