sorgenti
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nelle argille il deflusso è arrestato dal fortissimo attrito. Si formano quindi entro i terreni di trasporto delle vene e falde di acqua fluente, fra strati e lenti imbevute d'acqua, ma funzionanti come materiale impermeabile, perchè non ne ricevono e non ne cedono. È da queste falde di acqua fluente che si può cavar l'acqua per mezzo di pozzi (in greco freat): perciò esse si dicono falde freatiche.
Dove la superficie esterna del terreno abbassandosi viene a tagliare la superficie della falda d'acqua sotterranea, si lia una linea di sorgenti o resorgive. Cosi nella valle del Po abbiamo una zona di resorgive, dal Piemonte all'estremo Veneto, lungo l'orlo della zona di terreni alluvionali e glaciali che costeggia le Prealpi, Se i fiumi sono fortemente incassati nel terreno alluvionale, le acque acquifere di questo costituiscono un loro alimento non indifferente; se invece i fiumi sono elevati sulla pianura circostante, essi contribuiscono ad alimentare la falda acquifera.
Ciò che si è detto dei terreni disgregati può ripetersi dei calcari fessurati, di cui abbiamo detto al § 57. Anche in questi l'acqua è immediatamente assorbita e scende entro le fessure, finché incontra roccia compatta. La massa di calcare viene quindi imbevuta d'acqua da questa base fino a una certa altezza, che è però molto variabile da punto a punto, per la grande variabilità di struttura della massa, nella quale si alternano blocchi anche enormi di calcare rimasto intatto, con zone di calcare minutamente frantumato, vene capillari con condotti, cavità e anche immense caverne scavate dall'azione solvente dell'acqua e attraverso le quali questa fluisce liberamente. Quest'acqua, che riempie o percorre le cavità, sbocca in superficie formando sorgenti che hanno portata e forma diversissime. Alcune sboccano copiose, perenni, da fessura a piena tenuta d'acqua, come la famosa sorgente di Valchiusa celebrata da Petrarca, e sono perciò dette Sorgenti Valchiusane : altre escono come ruscelli o torrenti, o veri fiumi, da caverne talvolta ampissime; altre gorgogliando dalle sabbie sul fondo delle valli, o dal detrito di falda, o da piccole fessure della roccia.
Le sorgenti mantengono ai fiumi una alimentazione generalmente perenne, per quanto di portata variabile, mentre le acque di dilavazione possono determinare delle variazioni repentine e sono la causa principale delle alternative di piena, durante e dopo un periodo di pioggie prolungate ed abbondanti, e di magra, durante e dopo i periodi di pioggia scarsa e di siccità. A determinare i periodi e 1' ampiezza di queste alternative, che definiscono il regime di un fiume, concorre anche lo sciogliersi delle nevi e dei ghiacci, che si verifica in modo più rapido in primavera e in estate, prima nelle zone basse poi nelle zone alte e più fredde.
Il regime di un fiume dipende quindi non solo dai periodi e dalla quantità di pioggia o neve caduta, ma dalla estensione, esposizione, conformazione, altitudine, permeabilità delle varie parti del suo bacino idro-