186 depositi detr itici e forme di disgregazione
dovute alla penetrazione sempre più profonda dell'azione chimica dell'acqua.
Ogni terreno dì trasporto, dopo che ha trovato la sua sede stabile, non cessa di essere soggetto all' azione fisica e chimica del sole, dell'aria, dell'acqua, della vegetazione, che ne altera e tritura sempre più minutamente gli elementi costitutivi, formando il terreno vegetale o humus. A questa elaborazione concorrono, come dimostrò Darwin, anche i vermi di terra o lombrichi, che si nutrono inghiottendo e dejettando continuamente la terra, dalla quale estraggono gli elementi organici.
Le regioni, che vengono denudate e demolite per l'eliminazione dei materiali detritici prodotti dalla disgregazione delle roccie, assumono forme caratteristiche, dipendenti dalla natura delle roccie stesse e dell'agente meteorico che appare predominante nel lavoro di demolizione.
Così le rocce cristalline, generalmente non compatte e attraversate da fessure sottili e non molto fitte, subiscono due modi di demolizione, una superficiale dovuta all'azione fisica (colica, di dilavazione e di desquamazione) e all'azione chimica di caolinizzazione (pag. 178), che si propaga dall'esterno all'interno; e una più profonda dovuta all'azione fisica di spaccamelo per raffreddamento e per geloi La prima tende ad arrotondare e lisciare la superficie, formando una crosta di alterazione superficiale ; la seconda a spezzare la roccia in blocchi più o meno grossi, molti dei quali rimangono in posto, altri rotolano giù per i versanti accumulandosi alla base. Si spiega così il carattere dell'aZta montagna cristallina (p. es. granitica) a contorni grandiosi, a dossi, a piramidi, spesso costituiti però da blocchi incoerenti, e ricoperti alla base da grossolani detriti di falda (fig. 71).
Nelle rocce calcari, omogenee, solubili, la produzione di detrito è invece molto scarsa, e il paesaggio conserva le grandi linee della struttura stratigrafica originaria, assumendo però, dove la roccia è più fessurata, carattere carsico (pag. 175).
La dolomia, roccia assai diffusa (costituita da carbonato doppio di calcio e magnesio), ha struttura più grossolanamente porosa (dovuta alla sua origine madreporica); è quindi più accessibile al gelo, all'azione chimica dell'acqua o fisica del vento, che operano però in modo molto irregolare, secondo la sua diversa compattezza e solubilità. Le roccie dolomitiche d'alta montagna assumono quindi forme molto irregolari,, spesso