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DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA DEI VULCANI
Molti vulcani sono certamente sepolti sotto le acque dell'oceano (vulcani sottomarini) e la loro attività non si manifesta in superficie che con emanazioni di gas e vibrazioni dell'acqua. Continuando però l'emanazione di materiali, l'apparato vulcanico può elevarsi fino a raggiungere la superficie, formando un'isola vulcanica.
Tutte le isole situate in alto oceano, molto lontane dai continenti, sono isole vulcaniche. Così lungo l'asse dell'Atlantico formano le vette più eminenti del rilievo subacqueo di cui a pag. 69, le isole di Jan Mayen, Islanda, le Azzorre, le Canarie, le isole del Capo Verde, l'Ascensione, tutte vulcaniche, e non è certo fortuito il fatto che anche questa zona vulcanica separa le grandi fosse orientali e occidentali dell'Atlantico, che per molti argomenti debbono ritenersi di sprofondamento recente.
Si è potuto assistere in epoca recente alla formazione, talvolta effimera di isole vulcaniche. Nel luglio 1831 tra Sciacca in Sicilia e l'isola vulcanica di Pantelleria il mare entrò improvvisamente come in ebollizione, svolgendo dei gas, tra i quali si rivelò, per l'odore, l'anidride solforosa, e con formazioni di scorie galleggianti in superfìcie. Poi si elevò da questa un alto e denso pino vulcanico, che sollevò una grande massa d'acqua, e il materiale eruttato fu sufficiente a formare un vero isolotto, che ricevette subito il battesimo di parecchi nomi, di isola Giulia, Fer-dinandea, Hotham, ma che dopo p arecchi mesi era già demolito dalla forza delle onde. Simile a questa è la storia dell'isola Sabrina nelle Azzorre, nata nel 1811 e scomparsa nel 1812. Invece nel 1866 nell'arcipelago vulcanico di Santorino si elevò dal fondo del mare un domo di lava assai densa, che costituì una nuova isola — la Giorgio I — la quale si fuse poi con un'isola attigua già esistente, la Nea Kameni. Il domo non presentava, appena emerso, un cratere, ma era costituito da una crosta screpolata attraverso la quale si vedeva la lava ancora incandescente; il 20 febbraio esso si squarciò e lanciò un alto pino di gas e vapori, con scorie bombe e lapilli. Anche recentemente (Agosto 1925) Santorino entrò in eruzione, colla formazione di nuovi isolotti.
50. Vulcani italiani. •— In Italia non abbiamo ora che quattro vulcani attivi: il Vesuvio, le isole di Vulcano e Stromboli nell'arcipelago delle Eolie, e l'Etna. Essa conserva però numerose tracce di attività vulcanica, che ora sembra spenta, ma le cui ultime manifestazioni furono certamente assai recenti, alcune in epoca storica, e ne restano tuttora le ultime traccie nella permanenza di solfatare, mofete e acque termali. Una zona quasi non interrotta, della lunghezza di circa 300 km., alla base occidentale dell'Appennino, collega i vulcani spenti di Monte Amiata, Radicofani, Monte Cimino, Monti Laziali, Monti Ercini e Roccamonfina, e in essa troviamo i laghi di Bolsena, di Vico e di Bracciano, di Albano