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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   distribuzione geografica dei vulcani
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   Ma abbiamo casi di ampissimi recinti senza cono centrale: tale p. es. è l'isola Palma (Canarie) costituita da un immenso cratere squarciato solo su un lato da un burrone, o barrando, e il cui diametro varia da 5 a 7 Km. Casi analoghi si osservano nell'isole di Teneriffa, di Madera, della Riunione, di Giava. Questi enormi crateri, detti Caldere, possono pure spiegarsi come prodotti di enormi-parossismi esplosivi, ma le loro dimensioni giustificano anche l'ipotesi che caldere e recinti siano l'effetto dello sprofondamento della parte centrale del cratere nella cavità sotterranea formatasi per una eruzione straordinariamente abbondante.
   Dallo studio dei vulcani spenti italiani (Cimini e Laziali) il Sabatini fu portato ad ammettere che questi ampi bacini
   Fig. 59. — L'isola Barren (Vulcano a recinto).
   siano invece prodotti da eruzioni successive per condotti craterici diversi, per quanto contigui (divagazione dell'asse craterico), ognuna delle quali avrebbe distrutto una parte degli orli craterici delle precedenti, rimanendo solo i lembi più esterni, a costituire un unico recinto, inviluppo di tutti i crateri successivi.
   49 Distribuzione geografica dei vulcani — Si disse già (pag. 140) che la grande maggioranza dei vulcani attivi che, secondo il Mercalli, sono oltre 400, e i vulcani spenti da epoca recente, sono distribuiti lungo le due grandi zone, circumpacifica e dei mediterranei, che sono anche zone di più intensa attività sismica e di più recente, e forse anche attuale, attività orogenetica.
   I vulcmi situati nell'interno dei continenti sono assai rari: tra questi meritano speciale menzione quelli, ancora poco noti, dell'Africa centrale, lungo la zona dei grandi laghi, che è pure considerata dai geologi come una zona di recente sprofondamento, in continuazione della fossa del Mar Rosso, che si prolunga ancora a nord in quella del Mar Morto.