FENOMENI ERUTTIVI
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In altri vulcani invece la fase di defezione può durare a lungo, con alternative di quiete e di parossismi eruttivi, mantenendosi però il condotto craterico sempre, anche nei periodi di quiete, pieno di lava fin quasi alla bocca. In questa condizione si trova fin da epoca preistorica Io Stromboli, una delle isole vulcaniche dell'arcipelago delle Eolie; epperò un vulcano in tale condizione dicesi in fase stromboliana. In fase stromboliana permanente si trovano i due enormi vulcani Mauna Loa e Kilauea nell'Isola Hawai (arcipelago Hawaii, isola di formazione vulcanica che sorge dal fondo oceanico, di oltre 5000 m. di profondità, e si eleva fin oltre 3000 m. sul livello del mare. I crateri sono ampi laghi di lava fluidissima: in essi la lava si innalza talvolta sino a traboccare dolcemente, per poi abbassarsi durante i periodi di relativa quiete, di parecchie decine di metri entro il condotto, ricoprendosi di scorie, che sono lacerate qua e là da getti di lava fluida incandescente.
Nella fase di dejezione talvolta la lava si apre delle vie laterali, terminanti in crateri laterali secondari, sui fianchi del monte vulcanico. In alcuni vulcani, come l'Etna,, spesso è una serie di crateri laterali che si apre quasi contemporaneamente lungo una retta che scende d'alto al basso, e che è indizio di una spaccatura apertasi nella montagna (fig. 50). Nel Vesuvio queste bocche laterali si aprono invece senza coordinamento evidente.
L'aprirsi di queste bocche laterali di sfogo, talvolta a un livello molto più basso di quello del cratere centrale, può determinare lo svuotamento repentino di tutto il condotto principale. Questo fatto può provocare una nuova esplosione, che generalmente chiude la fase. Così p. es. avvenne nella grande eruzione Vesuviana del 1906, che finì con un parossismo grandioso, nel quale, dopo un vero fuoco d'artifìcio di getti infocati, fu demolita per circa 100 m. d'altezza la vetta del cratere, e il diametro del condotto fu ampliato di parecchie centinaia di metri per lacerazione delle pareti. Questa esplosione può spiegarsi col repentino vuotamento del condotto; l'uscita di una colonna di lava alta parecchie centinaja di metri, alleggerendo improvvisamente la massa lavica sottostante, dà modo di svilupparsi alla tensione dei gas e vapori in essa racchiusi, che esplodono.
Il periodo eruttivo si chiude quando cessa il trabocco di lava, e questa, se anche si mantiene fino a una certa altezza entro il condotto, si ricopre di una crosta fumante. Allora si entra nella fase di emanazione o di solfatara (fig. 51).
Db Marchi. — Geografia fisica e Geologia.
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