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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   VULCANI
   attivi, dei vulcani spenti (Vulsini, Cimini, Sabatini, Laziale, Flegrei, Vesuvio). Se questa concezione venisse confermata, i fenomeni vulcanici verrebbero a connettersi coi fenomeni di dislocazione, in quanto si dovrebbe ammettere che una frattura prodotta da sforzi orogenetici può aprire lo sfogo alle forze eruttive, e che reciprocamente queste possono determinare la frattura delle rocce sovrastanti. Che una connessione esista fra i fenomeni tectonici e i fenomeni eruttivi sarebbe dimostrato dal fatto che la grande maggioranza dei vulcani attivi, e dei vulcani spenti dall'epoca precedente all'attuale, si trovano lungo le due zone di dislocazione più recente, la zona circumpacifica e la sona dei mediterranei, come abbiamo visto verificarsi anche dei principali centri sismici (pag. 137) ciò che stabilisce un legame fra 1 attività vulcanica e l'attività sismica.
   Tuttavia è indubitato che la xorzà eruttiva, qualunque essa sia, può
   Fig. 47. — Campi Flegrei.
   concentrarsi anche in punti isolati forando gli strati sovrastanti in un punto o in un gruppo di punti distinti. La regione dei Campi Flegrei presso Napoli (fig. 47) è regione certamente vulcanica, ma non conservava da lunga epoca che manifestazioni secondarie di attività, in una pianura dov'erano delle sorgenti termali, le terme di Tripergola. Dopo un breve periodo di terremoti, nella notte del 29 al 30 settembre del 1538, si spaccò il suolo e ne uscì una grande massa di fango, arene e pietre infocate, che in meno di 24 ore costruirono un colle alto 140 m., il Monte Nuovo, alla cui cima troncata si apre un vasto cratere largo 470 m. e profondo 117. Così l'Izalco nel S. Salvator (m. 1800) e il Jorullo nel Messico (1343 m.) furono eretti in pochi anni da lava e detriti eruttati da bocche apertesi di colpo rispettivamente nel 1759 e nel 1769 in aperta pianura. Spesso parecchi crateri di eruzioni centrali si trovano raggruppati in una regione, come è quella appunto dei Campi Flegrei presso Napoli (fig. 47); è particolarmente notevole sotto questo riguardo la regione dell'Eiffel tra il Reno e la Mosella, dove gli strati superficiali,