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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   EFFETTI DEI TERREiMOTI
   generalmente resistono meglio, in terremoti fortissimi sono spezzati alla base; costruzioni alte, come torri e fumajoli, sono invece stroncate della parte superiore. Se i muri di un edificio non sono saldamente connessi fra di loro, possono oscillare separatamente, staccandosi l'uno dall'altro, il tetto piombare sulla casa, e i piani superiori sugli inferiori.
   L'effetto della componente verticale è di lanciare in alto i corpi sciolti o non abbastanza fortemente vincolati al terreno, e in particolare quelle parti di costruzioni che sono staccate dalla loro base per effetto della scossa orizzontale. Nel terremoto di Riobamba nel 1797 le tombe furono scoperchiate e i cadaveri lanciati fuori dalle fosse.
   In alcuni casi è evidente una rotazione, perchè p. es. oggetti pesanti, semplicemente appoggiati su basi fisse, non potendo seguire per inerzia la rotazione repentina della base, appaiono poi rotati sulla base stessa.
   Talvolta le oscillazioni del terreno, tanto verticali che orizzontali, sono nell'area epicentrale così ampie e lente che il terreno stesso si alza e si abbassa in vere onde visibili, molto lente.
   Le rovine prodotte dai terremoti possono essere enormi, specialmente se colpiscono regioni densamente abitate, o se, per imprudenza incurabile o speculazione, sorda agli insegnamenti del passato, non si è provveduto a costruzioni abbastanza resistenti, come la teoria e la tecnica le suggeriscono.
   Ma, per quanto dolorosi, questi disastri non entrano nel novero dei fenomeni naturali, perchè non hanno alcuna portata nell'evoluzione fisica del nostro globo. Interessanti pel naturalista sono gli effetti dei terremoti sulla struttura superficiale e profonda del terreno, effetti che talvolta possono più giustamente considerarsi come cause.
   Così, quando in seguito a un terremoto si constata, come nel terremoto messicano del 1887, la formazione di lunghe fratture attraverso monti rocciosi, con scorrimento verticale di parecchi metri di un lembo sull'altro, siamo più portati a ritenere che la vibrazione del suolo su una estesa area sia l'effetto e non la causa di quel fenomeno geologico, che interessa forse la roccia fino a grande profondità. In altri casi invece è evidente che fenomeni anche grandiosi, come estese frane sui versanti dei monti, fratturamenti e sprofondamenti locali, turbamento dell'idrografia superficiale e profonda (fiumi e sorgenti) debbono considerarsi come effetti secondari di una perturbazione profonda.
   Quando il terremoto si verifica in mare o in vicinanza del mare, determina in questo una grande ondata, che, rovesciandosi sulla spiaggia, può produrre effetti disastrosi (mareggiata) e propagarsi attraverso i più grandi oceani. Questo movimento sismico del mare dicesi Maremoto.