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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   IPOTESI SOLLE CÀUSE DELLA KORMAZ. DBI.LE MONTAGNE 125
   forme più tondeggianti (pag. 70j. Noi dobbiamo ammettere che il corrugamento degli strati siasi compiuto di regola in profondità, e che le deformazioni della superficie siansi generate e sviluppate per lenti sollevamenti di estese aree e zone, ai quali corrispondono lenti sprofondamenti di altre regioni. Questi lenti ed estesi movimenti della crosta terrestrè diconsi bradisismi (dal greco bradus lento, seismos movimento della terra). I rilievi subaerei sono assoggettati all'azione incisiva degli agenti atmosferici, che mettono in evidenza l'interno corrugamento e fratturamento degli strati; i rilievi suboceanici conservano le loro linee superficiali più semplici, raddolcite anzi dal rivestimento delle fanghiglie attuali, che incessantemente si depositano sopra di essi.
   I monti non sono quindi in generale formati per il corrugamento degli strati, benché sia vero che nelle regioni montuose il corrugamento sia di regola più intenso; il corrugamento è, in questo caso, un fatto anteriore al sollevamento.
   L'idea, comunemente accettata, che le irregolarità della superficie terrestre rappresentino un corrugamento della crosta superficiale dovuta al raffreddamento, e quindi alla contrazione del globo, non regge alla discussione. Anzitutto, dopo la scoperta delle sostanze radioattive entro le rocce, è dubbio se un tale raffreddamento si verifichi, perchè queste sostanze, decomponendosi continuamente, emettono una tale quantità di calore, che può forse compensare quella perduta per irradiazione. Ma, anche ammettendo che il raffreddamento continui, perchè la crosta super ' fidale della Terra dovesse incresparsi, come (per usare un'immagine comune) la buccia di un frutto che si dissecca, bisognerebbe supporre che il nucleo interno si contraesse per tale raffreddamento più della crosta stessa, in modo che questa rimanesse esuberante al suo rivestimento. Tale supposto è difficilmente ammissibile, perchè sappiamo che il raffreddamento si propaga dalla superficie verso l'interno, ed è quindi molto maggiore in superfìcie. Inoltre il corrugamento degli strati è spesso, p. es., nelle nostre Alpi, così intenso, che immaginando di svolgere le pieghe e distendere gli strati sedimentari, come dovevano essere quando si sono formati, verrebbero ad assumere una estensione quadrupla, e anche più, di quella che occupano attualmente nella loro posizione raggrinzata. Se a tale contrazione locale corrispondesse la contrazione di tutta la superfìcie terrestre, bisognerebbe ammettere che il raggio della Terra, nel periodo in cui si formarono le nostre Alpi, siasi diminuito di parecchie centinaia di chilometri. Tale conclusione non si può ammettere. Le montagne si formano per ampi sollevamenti di strati già corrugatisi e fratturatisi in profondità; sollevamenti a cui rispondono ampi sprofondamenti in altre zone superficiali. Queste continue dislocazioni degli strati e deformazioni della superfìcie terrestre sono molto probabilmente dovute alle''>rze interne ed esterne, che tendono continuamente a deformare il