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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   flora e fauna marina
   le coste dell'Africa, può restringersi a poche decine o centinaia di metri.
   La regione neritica corrisponde a questa piattaforma, che è dovuta, come vedremo, all'azione erosiva delle onde, combinata con variazioni del livello del mare, o con sprofondamenti dei continenti.
   Gli animali nella zona neritica debbono essere resistenti all'urto delle onde sul fondo, resistenti a rapide variazioni di temperatura e di salsedine, e maggiormente influenzati dalla luce. Per la prima condizione molti animali hanno un corpo assolutamente elastico senza scheletro, o al contrario sono protetti da gusci robusti, o si fissano robustamente sul fondo o si scavano un riparo entro le rocce. Generalmente, per l'azione della luce, sono a colori vivaci: per lo sviluppo della flora abbondante molti sono erbivori. È nella regione neritica della zona tropicale che si sviluppano i coralli, i quali richiedono una temperatura non inferiore a 20° C.
   La fauna abissale risponde invece alla uniformità e invariabilità dell'ambiente quasi immobile, senza luce, a temperatura costante, senza vegetazione. Essa è costituita quindi da molte specie cosmopolite, e in generale un animale abissale non può essere trasportato impunemente a regioni di temperatura, salsedine e pressione diversa da quelle dominanti in profondità. Molti animali sono ciechi, molti altri hanno invece organi visivi enormemente sviluppati, per raccogliere le tenui luci di fosforescenza; sono generalmente di colore opaco, tutti ad alimentazione animale, carnivori o digerenti il fango ricco dei depositi di organismi morti che precipitano sul fondo.
   Alcuni naturalisti frappongono fra la regione neritica e l'abissale una zona intermedia, che chiamano batiale, convenzionalmente limitata al basso sui 1000 ni. di profondità, non intieramente oscura, a temperatura costante, ma variabile da mare a mare. Tale divisione è suggerita specialmente da alcune faune fossili, che si ritrovano in terreni sedimentari e non hanno né carattere litoraneo, nè carattere di mare molto profondo.
   Un'altra distinzione usa farsi fra gli abitatori del mare: fra quelli che non possono distaccarsi dal fondo, e quelli che o si muovono liberamente nell'acqua, o ne sono trasportati passivamente. Il gruppo dei primi dicesi benthon (dal greco, fondo del mare), quello dei secondi necton (dal greco, navigare), quello dei terzi plancton (dal greco, errare), potendosi parlare così di animali bentonici, nectonici e planctonici.