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CLIMA
vegetazione; ma il regime termico può essere assai differente da regione a regione, potendosi avere deserti caldi, come il Sahara e i deserti di Arabia, senza netta distinzione di stagioni, e deserti con inverni freddissimi ed estati calde, come i deserti del centro dell'Asia. Molto accentuata è in tutti la variazione diurna di temperatura, dovuta alla grande serenità del cielo, che favorisce il riscaldamento diurno e l'irradiazione notturna.
Nelle latitudini medie, a stagioni ben distinte, dove domina la grande corrente aerea da ovest, (pag. 84) è spiccata la differenza fra il clima oceanico e il clima continentale: il primo con piccola variazione diurna e non molto accentuata variazione annua di temperatura (pag. 77) con pioggie invernali (pag. 87-88) ed estate asciutta; il secondo con forte variazione diurna, accentuatissima variazione annua di temperatura, inverno asciutto ed estate piovosa.
Il carattere continentale del clima di una regione non dipende però tanto dalla distanza della regione stessa del mare, quanto dalla diversa accessibilità alle influenze marine. Così nel continente euro asiatico dove i venti di ovest, per la direzione predominante delle catene montuose, hanno più facile acceso attraverso le pianure germane, polacche, russe, siberiane, l'aria caldo-umida dell'Atlantico fa sentire il suo effetto, benché progressivamente attenuato, tino a grandissima distanza entro terra, e il clima schiettamente continentale non si raggiunge che nella Siberia e nella China orientali, in vicinanza del Pacifico. Invece nel Continente americano l'influenza dei venti oceanici da ovest é immediatamente arrestata dalla catena delle Rocciose, oltre la quale a poca distanza dal Pacifico, entriamo in clima continentale, e tale si conserva, benché attenuato dai frequenti cicloni, fin presso le coste dell'Atlantico. Ne deriva una spiccata diversità di clima fra le coste orientali, e le coste occidentali dei due oceani. Mentre le coste dell'Europa settentrionale, sotto l'influenza dei venti oceanici e della corrente calda del Golfo, hanno inverno molto mite, le coste atlantiche dell'America a eguale latitudine, sotto l'influenza dei venti continentali, e della corrente polare che le lambisce, (pag. 99.) trasportandovi fino al di sotto di 50° Lat. i ghiacci galeggiauti, hanno un inverno rigidissimo. Lo stesso può dirsi, benché in termini più attenuati, delle due sponde del Pacifico settentrionale.
Nelle terre polari il carattere del clima (clima polare) è definito non solo dall'inverno molto rigido, ma anche dalla bassa temperatura estiva. Le lunge giornate estive (il polo ha il giorno di sei mesi) non possono portare un forte aumento di temperatura, perchè la maggior parte del calore solare è assorbita dalla fusione dei ghiacci. Così in Groenlandia