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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   ONDE
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   calde. Fra queste correnti fredde ha maggiore intensità, ed estensione quella che scende lungo le coste orientali di Groenlandia, e quella che costeggiando le coste del Labrador scende oltre Terranova. Esse trasportano ghiacci galleggianti.
   Tale circolazione dell'Atlantico settentrionale si ripete più attenuata, per la maggior estensione dei bacini oceanici, e per la più libera comunicazione col grande Oceano del Sud, nell'Atlantico meridionale e nel Pacifico, tanto a sud che a nord dell'equatore, come dimostra la fig. 30.
   31. Onde — Se un urto istantaneo turba l'equilibrio di una massa d'acqua, incurvandone la superficie in un punto o lungo una zona, essa tende, per gravità, a riassumere l'equilibrio e la superficie a Spianarsi di nuovo. Ma non raggiunge la posizione iniziale se non con una serie di oscillazioni, per le quali attorno al punto, o alla zona, di perturbazione la superficie si innalza e si abbassa periodicamente, come un pendolo che, deviato dalla posizione verticale, non la riprende se non dopo una serie di oscillazioni di egual durata (isocrone). Quando la massa d'acqua sollevata si abbassa, compie un lavoro che si trasmette all'acqua circostante sollevandone una massa eguale, e questa ricadendo a sua volta ne risolleva un altra contigua, e cosi via. La oscillazione quindi si propaga e, dopo un certo tempo, avremo un'estesa area di superficie divisa in zone alternativamente più alte e più basse della posizione d'equilibrio e collegate fra loro da pendii concavi in basso, convessi in alto.
   Ogni zona compresa fra due linee successive di massimo abbassamento dicesi onda, e l'ampiezza di questa zona dicesi lunghezza d'onda. La distanza verticale fra i punti più alti e i punti più bassi dicesi altezza d'onda. L'effetto apparente è come se la massa d'acqua, che costituisce una data onda, si trasportasse a formare l'onda successiva, e un'altra si sostituisse al suo posto; lo spazio da essa percorso in un minuto secondo dicesi velocità dell'onda. Effettivamente ogni particella d'acqua non fa che percorrere una trajettoria chiusa, spostandosi alquanto verso l'avanti mentre si so: ? a, all'indietro mentre si abbassa, e ritornando allo stesso posto iniziale dopo il passaggio di ogni onda. Un piccolo galleggiante posto sulla superficie mette in evidenza questo tnovimento di va e fieni. È la forma che si trasporta, non la massa.
   La superficie del mare è quasi sempre in moto ondoso; essendo il suo equilibrio continuamente perturbato da rapide variazioni della pressione atmosferica e dal vento. Questo, specialmente se è forte e costante in una data direzione, turba la regolare oscillazione della superficie imprimendo alla massa
   Dk Marchi. — Geografia fisica e Geologia.