Stai consultando: 'Geografia e Geologia ', L. De Marchi

   

Pagina (73/453)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (73/453)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Progetto OCR]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   60
   plasticità della terra, dislocazioni' 60
   legge di aumento il gradiente geotermico, che è il numero dei gl'adi di cui la temperatura aumenta per ogni 100 m. di approfondamento. In media il gradiente geotermico è di 3 circa. Se il gradiente geotermico non variasse col crescere della profondità, già a 10 chilometri di profondità si raggiungerebbero i 300°, a 100 chilometri i 3000°, cioè una temperatura superiore alla temperatura di fusione di tutte le sostanze note, alla pressione atmosferica ordinaria.
   Quindi, si concludeva fino a poco tempo fa, al di sotto di una crosta terrestre relativamente esile, la massa della Terra è allo stato di fluidità: i vulcani non sarebbero che le valvole di questa grande caldaia di rocce fuse.
   Ma la conclusione è precipitata: anzitutto perchè non è lecito ammettere che il gradiente geotermico non cambi. Già dalle misure fatte nei pozzi più profondi, come quelli di Spe-renberg e di Scladebach, che superarono di poco i 2000 m., si osservò una sua progressiva diminuzione cioè un aumento sempre più lento della temperatura. Inoltre non sappiamo quale possa essere la temperatura di fusione delle rocce e dei metalli in condizione di pressione certamente assai diverse da quelle sperimentali.
   Per prova diretta noi non sappiamo nulla dello stato fisico (solido, liquido e aeriforme) in cui può trovarsi la materia nell'interno della Terra. Per il modo però con cui si comporta sotto l'attrazione degli altri corpi celesti, e per il modo con cui si propagano, come vedremo, attraverso di essa le vibrazioni prodotte dai terremoti, noi possiamo affermare che essa ha nel suo complesso le proprietà di un corpo solido, avente un notevole grado di rigidità (resistenza alle deformazioni), paragonabile a quella dell'acciaio.
   18. Plasticità della Terra. Dislocazioni. — Non dobbiamo credere però che essa debba considerarsi quasi assolutamente indeformabile, come ci appare una sferetta di acciaio sotto l'azione delle forze che si possono sviluppare colle nostre macchine più usuali. Un globo di acciaio delle dimensioni della Terra, assoggettato all'attrazione interna della sua enorme massa, e alle enormi forze esercitate su di essa dal Sole e dai pianeti, o che si sviluppano in essa per effetto della rotazione e dei continui trasporti di materia, entro la massa e sulla sua superficie, presenterebbe delle deformazioni tutt'altro che trascurabili. Infatti ora è provato p. es. che sotto l'attrazione della Luna e del Sole, la superficie terrestre presenta delle