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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   5u
   CARTE GEOGRAFICHE 61
   mero che forma il denominatore della scala. Se, p. es., la scala è 1 : 2500000 e la distanza sulla carta è di 4 cm., si insegna che la distanza reale è di 100 chilometri. Ora noi sappiamo che in nessun tipo di projezione può mantenersi un rapporto costante fra le distanze vere sulla sfera e quelle rappresentate sulla carta; che la scala definisce il raggio del globo artificiale di cui la carta è la riproduzione, riferito al raggio terrestre e che questo rapporto fra i due raggi, mentre si conserva per tutte le curve corrispondenti tracciate sulle due sfere, globo e Terra, nella carta non si conserva rigorosamente che attorno a punti o lungo linee determinate. Così nelle carte azimutali non si conserva che nell'immediata vicinanza del centro della carta; se sono carte equidistanti, anche lungo tutti i meridiani tanto nelle une che nelle altre, ma non sui paralleli. Nella carta pseudoazimutale di Stab-Werner e nella pseudoconica di Bonne lo è invece lungo tutti i paralleli non sui meridiani. Nelle cilindriche equatoriali la scala vale rigorosamente soltanto per 1' equatore, e abbiamo visto come invece essa vari rapidamente colla latitudine nella più usata, la carta di Mercatore. Così le coste dei continenti australi nel planisfero di Mercatore sembrano allontanarsi l'una dall'altra molto più che non sia realmente, e, come già si è detto, le aree delle terre circumpolari appaiono molto più grandi del vero,perchè le aree crescono come i quadrati delle lunghezze.
   Anche riguardo alle direzioni la carta p>:ò dare impressioni fallaci, pure nelle carte isogoniche o conformi, che, come si usa dire, conservano gli angoli e le forme. Un angolo fra due direzioni uscenti da un punto è riprodotto bensì nella carta conforme in un angolo eguale, ma, se ci allontaniamo dal punto in quelle direzioni secondo due traiettorie qualsiasi, ad eguale distanza dal punto le due trajettorie sono sulla sfera inclinate l'una rispetto all'altra di un angolo che può essere molto diverso da quello corrispondente delle due imagini delle trajettorie stesse sulla carta. La rotta di una nave è rappresentata su carte di projezione differente con linee differenti.
   Naturalmente gli errori che si possono fare misurando distanze e direzioni sulla carta sono tanto minori quanto più ristretto è il campo di misura e quanto più grande è la scala. Nelle carte topografiche, nelle nappe, nei rilievi planimetrici essi sono trascurabili e vale la definizione comune di scala, come rapporto fra le lunghezze misurate in qualunque direzione sulla carta e le corrispondenti lunghezze reali sulla superficie terrestre.