carte geografiche
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ellissi salvo il contorno dell'emisfero che si vedrebbe naturalmente come un cerchio. Nel planisfero si estende la costruzione oltre il cerchio limite dell'emisfero, rappresentando con semiellissi anche i meridiani dell'emisfero opposto.
Altri sistemi di rappresentazione di Mappamondi e Planisferi furono e sono continuamente ideati, allo scopo specialmente di deformare il meno possibile i continenti, andando incontro però ad altri difetti. Una rappresentazione semplice, di facile costruzione, e che dà nel complesso una impressione non molto disforme dal vero, è quella detta Globulare degli emisferi. Il cerchio limite dell'emisfero è diviso in gradi ; i due diametri, orizzontale (equatore) e verticale (meridiano centrale) in 180 parti eguali : per meridiano si assume l'arco di cerchio che passa per i poli e per la divisione dell'equatore che risponde alla longitudine corrispondente; per parallelo l'arco di cerchio che passa per i due punti opposti del cerchio limite e per il punto del meridiano centrale che rispondono alla latitudine corrispondente. Tutta la costruzione si fa quindi col compasso: la carta non è però né equivalente ne conforme.
Costruito il reticolato geografico, è facile inserire in ogni maglia quei punti di cui si conoscono le coordinate e quei dettagli di forma che sono dati dal rilievo topografico, e che si debbono almeno in parte ricavare da carte già esistenti.
L'andamento delle coste, dei fiumi e canali, dei confini politici o naturali, delle strade, stabilisce già uno schema del disegno cartografico, nel quale è poi più facile localizzare i centri abitati, distinti secondo la loro importanza con segni convenzionali. Particolare difficoltà presenta la rappresentazione dei dislivelli e delle forme del terreno. Nell'antichità le catene di montagne erano indicate con linee grosse, o colla rappresentazione di piccoli rilievi (conetti di talpa) allineati. Nel sec. XVIII si introdusse la rappresentazione così detta a forma di bruco (millepiedi): una linea direttiva seguente una linea di cresta da cui escono sui due lati tratti normali od obliqui indicanti i pendii. Ora nelle carte a piccola scala (riproduzioni di'ungìobo di pìccolo diametro) le varie pendenze sono indicate col chiaro-scuro, in base al principio che, se una superficie variamente ondulata è .illuminata dall' alto, le parti inclinate sono meno rischiarate delle piane, e tanto meno quante maggiore è l'inclinazione; le pareti verticali a luce radente sono oscure. Tale effetto si ottiene anche con un tratteggio a curve orizzontali tanto più fitte, e che diano quindi impressione di ombreggiatura tanto più densa, quanto maggiore è la pendenza. Queste curve orizzontali sono evidentemente linee di eguale livello, o isoipse, che nelle carte a pie-