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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   4b
   carte geografiche 57
   che è tuttora la più usata negli Atlanti per le carte di estese regioni, p. es., dei continenti.
   La stessa correzione si può finalmente applicare alla proiezione cilindrica equidistante, dove sui paralleli rettilinei, a partire da un meridiano centrale, si segnano segmenti di lunghezza eguale alla lunghezza reale degli archi di parallelo, e si uniscono questi estremi per costruire i meridiani. E questa la carta di Sanson-Flamsteed, così detta dal nome del cartografo francese del sec. XVII, e del cartografo inglese del sec. XVIII che l'impiegarono nei rispettivi atlanti terrestre e celeste. Questa proiezione è applicata in ogni foglio della Carta topografica dell'Italia rilevata dall' Istituto Geografico
   Militare di Firenze. Ciascuno di questi fogli, alla scala , ^ ,
   1 8 100000
   riproduce un' area così ristretta che gli archi di meridiano nella costruzione diventano necessariamente rettilinei, e quindi ogni maglia del reticolato geografico e il contorno della carta, sono trapezii rettilinei: la carta dicesi perciò anche naturale o trapezoidale. La Carta d'Italia è costituita da 315 fogli al centomila, dove cioè un chilometro è riprodotto da un centimetro, e questi fogli sono come le facce di un poliedro circoscritto alla sfera, su ciascuna delle quali è riprodotta la porzione di superficie sferica sottostante.
   La Carta topografica d'Inghilterra è costruita in base a un'altra modificazione della Carta conica. Si imagini la sfera sostituita da tante zone di coni tangenti successivamente lungo paralleli contigui, e di sviluppare poi sul piano l'una accanto all'altra queste zone, in ciascuna delle quali il parallelo medio è riprodotto in lunghezza reale. Si ha così la carta policonica, che si costruisce dividendo in parti eguali secondo le lunghezze reali una retta che si assume come meridiano centrale della regione che si vuol riprodurre, e facendo passare per tutti i punti di divisione archi di cerchio aventi ciascuno il centro sul meridiano centrale e per raggio la lunghezza della tangente al meridiano stesso, alla latitudine corrispondente, fra il punto di contatto e il punto d'incontro coll'asse polare. Per fogli che si riteriscono a piccole estensioni questa carta non differisce sensibilmente dalla carta naturale italiana.
   Con una carta derivata dalla cilindrica equivalente Molliveide riprodusse anche intera la superficie terrestre in un planisfero o il Mappamondo in due emisferi. I paralleli sono cioè rette, distribuite come in quella projezione cilindrica, e i meridiani sono semi-ellissi, i contorni dei due emisferi cerchi. Cosi la rete geografica è descritta come se tosse vista molto da lontano nella direzione dei paralleli che verrebbero prospettati come rette, mentre i semicerchi meridiani verrebbero projettati come