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Geografia e Geologia

L. De Marchi
Francesco Vallardi Milano, 1929, pagine 436

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a cura di Federico Adamoli

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   carte geografiche
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   perchè ciascuno di essi passa per punti che sono equidistanti da noi) compiono la stessa funzione dei meridiani e dei paralleli, con un semplice spostamento del punto di riferimento centrale dal polo al punto da noi occupato. Invece dell'angolo (,longitudine) fra il meridiano di un punto e un meridiano iniziale, si considera l'angolo fra il cerchio massimo verticale che passa pel punto che si vuole individuare e un cerchio massimo iniziale, scelto ad arbitrio; invece dell'arco (latitudine), fra il punto e l'equatore, o, ciò che fa lo stesso, fra
   e so e il polo terrestre più vicino (colatitudine), si considera la distanza del punto dal centro da noi occupato. Tale rappresentazione non è che l'estensione del comune orientamento degli oggetti attorno a noi nel nostro piano orizzontale, e della pratica più elementare di rilievo topografico: la posizione di ogni oggetto rispettò a noi è definita dalla direzione che dobbiamo dare al nostro sguardo per vederlo e dalla sua distanza da noi. La direzione della visuale è definita dall'angolo che essa forma con una direzione fissa; generalmente si assume quello verso nord. Le coordinate dell' oggetto sono quindi in questo sistema un angolo, che dicesi azimut (pag. 5) e una distanza, e possono chiamarsi coordinate topografiche.
   13. Carte geografiche. La rappresentazione esatta di forme e figure disegnate su una sfera si può ottenere soltanto su