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od architetti, perchè nelle loro prove non vi ha nè garbo nè grazia, mentre i primi sperimenti di Giotto, di Baccio, di Masaccio, di Pierino del Yaga erano meraviglie per l'età di quo' garzonetti e per la mancanza in cui erano di maestri e di guide. Io consiglierei pertanto cotesti giovani dabbene ad astenersi da tali prove, che ad altro non servono che ad imbrattare i muri1; rammentando la sentenza del più grande italiano e poeta che io mi conosca, cioè di Dante Alighieri. Egli diceva (parlando di quelli che sbagliano vocazione):
Sempre natura, se fortuna trova Discorde a sè, coitCogn'altra semente Fuor di sua reg'ion, fa mala prova.
E se il mondo quaggiù ponesse mente Al fondamento che natura pone, Seguendo lui avria buona la gente.
Ma voi torcete alla religione
Tal, che fu nato a cingersi la spada, E fate re di tal che è da sermone;
Onde la traccia vostra è fuor di strada.
Ed ora vi spiegherò il concetto di questi versi. Dante dice che, come le sementi fuor del loro clima producono poco ; cosi la natura umana, se trova contrasto alla propria .vocazione, non dà buoni frutti. Se pertanto il mondo facesse attenzione al fondamento natnrale degli uomini, seguendo il detto fondamento avrebbe gente buona ; ma il mondo vuol far prete chi era nato per riuscir militare, e vuol far monarca chi era nato per predicare