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pasticci di Bartolino, disse bruscamente : Obi fha insegnato, citrullo, di fare d'este cosacco? Ma non sai tu che se' una bestia da soma ? Stavolta sì che meriteresti gli scapezzoni! Piglia un cencio e spazza via quel sudiciume, buacciòlo!
— Oh! rispose Bartolino che non s'aspettava quella ramanzina; oh... per dieci e due dodici! ho... fa... a... atto la pe... pecora di Giotto, e il Ma... ra... fo... forio di Bac... ccio.
— Hai fatto un diavolo che ti porti ! E alzava la mano per zombare. Ma Bartolino fuggì in bottega, e voleva chiudere l'uscio, quando il signor Marcellino, stringendosi nelle spalle, e dando volta, disse con accento fra la rabbia e la compassione : Ce ne va più del mio a pigliarmela con costui. Già il proverbio non falla; A lavar la testa all'asino si sciupa il ranno ed il sapone. — E prese difilato la via di Sesto.
Anche il signor Teòtimo vide quegli abbozzi sformati, e gli dolse che il suo racconto avesse partorito sì brutte cose : il perchè, venuto il giorno di proseguire la conversazione, raccolti che furono i soliti amici, egli prese a dire: Parmi che l'ultimo trattenimento abbia allettato anche troppo i miei giovani amici, imperocché ho veduto che non pochi di loro si sono messo in mente di poter divenire artisti; ma quei saggi che hanno dato segnando uomini e bestie pei muri delle case, e fino lassù presso la chiesa, mi danno a conoscere che cotesti ^giovani sono ben lungi dal divenire dipintori o scultori