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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   CAPITOLO VIII Seguono gli artisti.
   -G&D-
   I ragazzi di Mnsiano e di Pian di Màcina, e alcuni uomini ancora, uditi gli aneddoti d'antichi artisti italiani narrati dal signor Teòtimo, si credettero anche essi scultori e pittori in fieri, e presero a imbrattare i muri, disegnando col carbone certe figuracce e certe bestie da fare spiritare. Fra gli altri sgorbi erano notevoli quelli di Bartolino, che a un lato dell'uscio della sua botteguccia graffiò una specie di pecora ed un campanile, e sotto vi scrisse : Gotto fece; e dall' altro lato arabescò un gigantone, colla leggenda: Bacco Bandi-neUi fece.
   II maestro, il segretario, l'organista ed il cartaio vedendo quelle robacce segnate sui muri, non poterono tenersi dal disapprovare quegl'imbratti, e quegl'imbrattatori: anzi il cartaio, piantatosi duro duro dinanzi ai