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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — Ili —
   giore , e non vi ha parola di abbominazione che basti contro coloro che ne fecero scempio.
   A questo passo udissi un fremito di rabbia levarsi per tutta la sala : e il narratore sdamò : Beati voi, che avete un'anima nobile ! Nessuno di questo paese diverrà perverso. E ben conosco come i vostri genitori ed i maggiorenti del luogo sapessero crescervi onorati e dabbene.
   E dopo una pausa proseguì : Anche una storia, e poi per quest'oggi faremo fine. — Nella città di Firenze, l'anno 1500 nacque un bambino, che fu chiamato in progresso di tempo Pierino del Yaga. E or ora saprete perchò così fosse chiamato. Suo padre fu Giovanni Bo-naccorsi, il perchè il bambinello fu battezzato nel bel san Giovanni Pietro Bonaccorei. Poverino! aveva due mesi, quando la sua mamma morì di peste.
   — Oh Dio!
   — E il meschinello, che sbadigliava e vagiva, fu allattato e salvato con grande stento da una capra di nn contadino di Legnaia. Suo padre intanto venne a Bologna dove aveva conoscenti; e quivi, nel bisogno d'una donna che gli crescesse Pierino, trovò una bella massaia, e la sposò. Questa donna giovane, alla quale eran morti di peste il marito e i figliuoli, compì alla meglio l'allattamento di Pierino, che avendo presi tre latti nè omogenei, nè sani, rimase malescio e piccino, e un po' sbilenco nel camminare.
   — Sbilenco? dimandò Isidoro.