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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 110 —
   pingere pesci, anticaglie, drappi, masserizie, quadrupedi ed uccelli, nelle quali cose non ebbe nessuno che lo superasse.
   — Ora vi dirò di Polidoro Galdara da Caravaggio, Questo lombardo nella sua fanciullezza fu tanto povero, che per provvedere al proprio sostentamento, serviva i muratori nei più faticosi uffici; ma venuto il rigidissimo inverno del 1511, non avendo più lavoro, si pose accattando per la via insino a Roma, dove fu ricevuto manovale nelle logge del Vaticano. Ivi osservava Raffaello a dipingere, ed ivi si fece dipintore. Fu poi a Napoli, d'onde tragittò a Messina. Questo valentissimo morì di 48 anni, assassinato dal proprio servo.
   — Infame!
   — Oh sì, infame ! — Ma di scellerati non vogliamo tener parola. Troppo ne ò pieno il mondo, e troppo si stringe l'animo pensando ai loro misfatti. —- Anche Pel* lègro Piola da Genova, pittore povero, ma valentissimo, fu trucidato, in età di soli. 24 anni, non da un servo, ma da un pittore invidioso; e benché morisse tanto giovine, lasciò belle opere, fra le quali il suo capolavoro è la Santa Famiglia, che si vede tuttora nella via degli orefici a Genova, dove il Piola nacque e morì.
   — Povero giovane! sclamò il maestro. Ed il signor Teòtimo : Certamente dobbiamo sentir compassione di chiunque muoia di mala morte; ma trattandosi di giovani valenti, che avrebbero potuto onorare sé stessi e la patria con opere immortali, la compassione si fa mag-