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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

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a cura di Federico Adamoli

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   padovano, guardò da fanciullo gli armenti, simile in questo a Giotto, e come Giotto divenne eccellentissimo. — Andrea Contueci da Sansovino, guardò pur esso gli armenti, e si fece artista pur esso di straordinario valore. — Niccolò Tribolo nacque da un legnaiuolo , e scolpi in marmo stupendamente. — Baccio Bandinelli...
   — Scusi, interruppe Marcellino; come la va per le spicce \
   — Perchè la materia abbonda, e il tempo manca; anzi prevedo che su quest'argomento degli artisti nati poveri potremo tenere due conversazioni Intanto dirò di Baccio Bandinelli. — Ei nacque in Firenze da nn tapino cesellatore : ebbe nome Bartolomeo ; il cui nome, alla fiorentina, fa storpiato in quello di Baccio. Disegnava in bottega del padre con altri ragazzi, e solevano frequentare la bottega del pittore Girolamo del Buda.
   — Bottega?
   — SI, senza dubbio. Quei grandi maestri tenevano bottega come i legnaiuoli e i fruttivendoli, e da quelle umili stanze nscivano tavole e statue eh' erano meraviglie; mentre oggi da grandi e magnifici studi escono quadretti e statuine che fanno compassione... Ma lasciamo le nenie. — Essendo un verno fioccata in Firenze gran copia di neve, fa dalla gente ammontata in una gran piazza, e Girolamo disse: se questa neve fosse ghiaccio, se ne caverebbe un bel gigante come Marforio. E Baccio, posata prestamente la cappa, mise le mani