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dopo aver lavorato un crocifìsso di legno, lo diede a vedere a Filippo Brunellesco, architetto e scultore, che aveva sei anni più di lui, il quale francamente gli disse: Ei mi pare che tu abbia messo in croce un contadino, non Cristo. A cui stizzito Donatello: Piglia un legno, e'fanne uno tu. Filippo tacque, ed intagliò in pochi mesi un crocifisso così nobile di forme, e così profondamente espressivo, che Donatello ebbe ad esclamare sorpreso: A te è dato far Cristi, a me contadini!
— Bella ingenuità! osservò il maestro.
— Ed il signor Teòtimo: Donatello fu liberale, ingenuo, e tanto semplice ed nmile, che andava al mercato dell'erbe colla sporta e col grembiule raccolto alla cintola, quasi fosse un manovale. Ed era così eccellente! — ---
— Oh ! soggiunse il maestro ; chi è più grande è più modesto.
— È vero ! sclamò la comitiva. — E si fece un po' di pausa.
— Ora vi parlerò di Masaccio.
— Il bifolco della cascinetta?
— No no! Masaccio, pittor di Valdarno. Un Toscano; nn Fiorentino, se vogliam dire. Nacque alla campagna da un Giovanni di Simone della Scheggia ; ed essendo pittore da natura, mostransi ancora nella terra di S. Giovanni alcune figure disegnate da Masaccio adolescente, fra le quali una vecchia che fila.
r— La Maria di Bartolino! sclamò Isidoro.