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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — Altro che impiegato!
   — Consigliere di Prefettura?
   — Altro che consigliere di Prefettura!
   — E che mai ?
   — Deputato al Parlamento italiano!
   — E come si chiàma?
   — Mosca !
   — Oh!... E la sorpresa fece far pausa alla conversazione. — Dopo di che il signor Tẹtimo prosegui :
   — Passeremo a uno stovigliaio.
   — Biagio ?
   — No, Giacomo.
   — E quale Giacomo?
   — Abbiate pazienza, e il saprete. Sul 1740 un Giuseppe Muzzi di Bologna colla sua donna Lucia Cara, trovandosi in angustie finanziarie, lasciava la città, e si recava a Cassano, paese.alpestre, posto quassù, come sapete, fra Loiano e Monterenzo, dove campavano la vita con formentone e castagne, e con pan nero di cruschello, condito colla pace dell'animo, e colle gioie ineffabili della paternità. A Cassano i due sposi possedevano alcuni campi, un' umile casetta, un po' di pascolo, e alquanto di boscaglia. Colà non vivere cittadinesco, non arredi di costo: vivean del poco ma vivevano del proprio.
   — Beati loro !
   — Oh si. Ho parlato di paternità: dunque avevano figliuoli.