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Figli del popolo venuti in onore
Operetta storico-morale
Salvatore Muzi
Tipografia Scolastica di A. Vecco e Comp., 1867, pagine 216

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 81 —
   — Oh, rispose Biagio*, se fossi a casa mia, saprei precisamente se sia o no mezzogiorno.
   — Avete a casa vostra la meridiana ?
   — Che meridiana! rispose; ho una pertica di salice!
   — Che diamine dite?
   — Dico la verità. Avendo sempre viaggiato colla mia mussa e colle pentole, giunsi una volta a Cornac-chio, dove il campanaio aveva formato un orologio a suo modo. Presa la mattina una pertica di salice, la poneva sul focolare e raccendeva; e quando la pertica era appieno consumata, egli sonava il mezzogiorno, e tutta la parrocchia si metteva a tavola.
   — Oh il bel matto!
   — E così fo io. Finché la pertica non è strutta in bracia, non vado a tavola: e allora é mezzodì.
   La scempiaggine fu tanto madornale, che nessuno si studiò di mostrargli il granchio che aveva preso: essendoché tutto il paese sapeva che Biagio aveva un cervello d'oca.
   E così fra il riso e il sogghigno si sciolse quel dì la comitiva.
   
   S. Moki.
   ,